Solamente otto voti di scarto tra i due candidati repubblicani. Nello Stato dello Iowa i caucus di martedì hanno dato il via alla corsa del partito alle presidenziali di novembre.
L’elettorato profondamente cristiano di questo piccolo Stato del Midwest ha fatto uscire allo scoperto Rick Santorum, l’ex senatore conservatore della Pennsylvania.
Santorum si è piazzato secondo, dietro il favorito Mitt Romney, con 30’007 voti contro 30’015.
Un’amara sopresa per Mitt Romney, personnalità conosciuta dall’establishment, che contava sulla sua influenza e su notevoli mezzi finanziari per imporsi con maggior distacco.
Va detto che Santorum è stato premiato per la sua campagna “all’antica”: ha percorso l’Iowa in lungo e in largo per difendere la sua visione di un’America riconciliata con i valori cristiani. Una strategia che lo ha ampiamente ripagato.
Il prossimo appuntamento sono le primarie nel New Hampshire, il 9 gennaio. Ora sta a Romney fare in modo che il risultato di Santorum si riveli un fuoco di paglia, come era accaduto all’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, uscito vincitore dai caucus nello Iowa nel 2008 ma poi ampiamente lasciato ai margini.
Nello Iowa Romney ha adottato un profilo basso, per non ripetere gli sbagli che quattro anni avevano – appunto – dato la vittoria a Huckabee. In questi giorni spiegherà che in questo Stato, molto religioso e molto conservatore, lui non ha mai pensato di imporsi con un risultato netto.
E’ però quasi sicuro di vincere nel New Hampshire e se sarà il caso sbandiererà i due risultati per auto nominarsi leader naturale nella corsa alla Casa Bianca. La maggior parte degli osservatori ritiene che dovrebbe riuscirci, malgrado l’ostilità della base conservatrice del partito.