Dopo il successo delle manifestazioni del 10 e 24 dicembre scorsi, il comitato organizzativo del movimento “Per elezioni oneste” ha indetto il 4 febbraio una nuova giornata di protesta in tutte le città della Russia.

Il 4 febbraio è una data simbolica: dista un mese esatto dalle elezioni presidenziali (alle quali si presenterà l’attuale primo ministro Vladimir Putin) e ricorda il 4 febbraio 1990, quando a Mosca si era svolta una manifestazione che era stata il preludio alla soppressione dell’articolo 6 della Costituzione sovietica, sul ruolo del Partito comunista.

Oggi quali sono le rivendicazioni? L’annullamento del risultato delle votazioni legislative del 4 dicembre, gravate dal sospetto di brogli elettorali a favore del partito di Putin e l’organizzazione di elezioni legislative anticipate.
Inoltre è chiesto l’allontanamento del presidente della Commissione elettorale centrale, la liberazione dei prigionieri politici e la democratizzazione del sistema politico e elettorale.

Più di quanto sia accaduto nelle due manifestazioni di dicembre, fra tre giorni i manifestanti dovranno porsi una questione centrale rispetto all’elezione presidenziale del 4 marzo. Concretamente: per chi votare?

Il movimento “Per elezioni oneste” ha concordato con le autorità di Mosca le modalità della giornata di protesta: 50’000 manifestanti potranno radunarsi tra le 12 e le 15 e sfilare nel centro della città, dove si terrà un meeting conclusivo.
Raggruppamenti dopo le 15 saranno dispersi dalle forze dell’ordine senza tanti complimenti. Inoltre, il responsabile della sicurezza nella capitale russa ha fatto sapere che la manifestazione è una concessione “speciale” che non verrà replicata.