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Lavoratori stranieri pagati 3 franchi all’ora sui cantieri edili, pressione sui trasporti e sugli alloggi, iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa, clausola di salvaguardia o numero chiuso per gli stranieri. Senza ombra di dubbio la libera circolazione delle persone sarà uno dei tempi caldi della politica 2012.

Così scrive Christian Favre sul sito della radio svizzero romanda RSR : “Un paradosso: le aziende, al di là delle parole, non fanno nulla per calmare la situazione. Eppure sono queste stesse aziende che più di altri rischiano perdite considerevoli. Qualora l’accordo concluso con Bruxelles venisse rinegoziato, la piazza economica elvetica verrebbe travolta da un cataclisma.
Questo scenario, purtroppo, sembra delinearsi. Di fronte al moltiplicarsi di casi di dumping salariale, di fronte alla pratica dei falsi indipendenti, il sostegno degli svizzeri alla libera circolazione delle persone continua a calare.
Molti, soprattutto nelle zone di frontiera, hanno perso la fiducia. Addirittura si sospetta che per aumentare i loro margini di guadagno le imprese non eseguano i controlli o chiudano un occhio sulle infrazioni. Così facendo, queste società segano il ramo sul quale sono sedute. Fermare gli abusi è possibile, devono adottare una politica di intransigenza, soprattutto nell’edilizia e nel settore delle imprese di pulizia.
Per salvare la libera circolazione delle persone, gli ambienti economici non solo devono contrastare l’iniziativa dell’UDC ma devono anche fare ordine nelle loro pratiche e mostrare che sono capaci di assumere le proprie responsabilità.”