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Contrariamente a quanto espresso dal Consiglio degli Stati, ieri il Consiglio nazionale ha approvato l’iniziativa del Ticino per una riduzione della percentuale di ristorno delle imposte dei frontalieri dal 38,8 al 12,5%.

Con questa decisione il Nazionale si è schierato anche contro il parere della Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. L’aliquota del 12.5% è attualmente applicata per i lavoratori frontalieri austriaci ma Widmer-Schlumpf spiega che non si può fare un paragone tra i frontalieri provenienti dall’Austria e quelli dall’Italia. La situazione è ben diversa.
La Consigliera federale si oppone anche alla richiesta contenuta nell’iniziativa ticinese, la quale vuole che nel caso non venisse raggiunto l’obiettivo di riduzione della percentuale di riversamento, la differenza venga coperta dalla Confederazione.

Pur parlando di un “segnale positivo da parte del Nazionale”, il presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli sostiene la posizione di Widmer-Schlumpf e conferma la diversità tra i frontalieri austriaci e quelli italiani : “I frontalieri austriaci sono assoggettati fiscalmente parzialmente in Svizzera e in parte nel loro paese di origine, ciò che non è il caso per i lavoratori confinanti italiani.
Nel contempo si tratta di lanciare un segnale forte all’Italia. Va tuttavia tenuto conto dell’atteggiamento dell’Italia nei confronti della Svizzera, atteggiamento ostile al libero mercato e alla reciprocità nel campo degli Accordi bilaterali.”