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L’azienda, attiva nella produzione di pannelli per impianti solari, lo scorso autunno aveva fatto richiesta per l’orario ridotto. La richiesta di moratoria concordataria è stata depositata martedì scorso in Pretura a Locarno.

La decisione è conseguita alle difficoltà della sede centrale, che si trova a Siena. Oltre a dover tener conto della concorrenza dei prodotti cinesi, fabbricati e venduti a costi irrisori, la multinazionale italiana avrebbe accumulato debiti per quasi 100 milioni di euro.
Come si leggeva sabato sul quotidiano La Regione : “Sulla Pramac, arrivata in Ticino tre anni fa, il Cantone aveva investito quasi cinque milioni di franchi a fondo perso.
Pure la Città di Locarno aveva investito importanti risorse nell’operazione, costruendo la strada d’accesso allo stabile aziendale e urbanizzando l’area industriale, spendendo complessivamente 3 milioni di franchi.”
A Riazzino sono impiegate 130 persone.

Il quotidiano La Regione riporta anche il commento del responsabile della cassa disoccupazione dell’Ocst, Silvano Beretta : “La ditta ha chiesto lo scorso autunno l’orario ridotto. Una misura che ha toccato diversi settori dell’azienda e molti impiegati. Tuttavia, la percentuale di riduzione delle ore non era enorme, ciò che potrebbe far pensare a una situazione non del tutto compromessa.
… Ora arriva la richiesta di moratoria concordataria. La comunicazione è già stata inoltrata anche all’Ufficio giuridico della sezione del lavoro.”
La situazione del mondo del lavoro locarnese non è rosea, conclude Beretta : “Da una parte c’è la ripresa della stagione turistica. Dall’altra il pessimismo per settori come l’industria, l’edilizia e rami affini. Gli incarti in attesa d’esame da parte nostra sono tanti quanti quelli che solitamente abbiamo in autunno, quando chiudono per l’inverno alberghi e ristoranti.”