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Il caso Maurer-Dragovic è chiuso. Gli sberleffi e le pacche sulla testa da parte del giocatore austriaco del Basilea al Ministro dello Sport svizzero sono stati ufficialmente perdonati. Lo stesso Consigliere federale non ha voluto versare benzina sul fuoco di quella che, in tutta onestà, è sembrata essere più che altro una goliardata fuori luogo e senza secondi fini di un giocatore preso dall’euforia del momento di gloria.

Questa beata tolleranza non può e non deve tuttavia esimerci da un paio di riflessioni di merito, sopratutto alla luce di quanto accaduto nei giorni seguenti.
Innanzitutto ritengo non si possano fare del calciatorino, fresco vincitore di Coppa e Campionato, e delle sue bravate un caso internazionale, infatti, nessuno è mai stato condannato per ignoranza o per analfabetismo delle più basilari regole dell’educazione civile.
Dragovic è semplicemente un maleducato, oltre che un ragazzino poco acuto, poiché avrebbe dovuto immaginare che la persona incaricata dello svolgimento del cerimoniale di premiazione non poteva certo essere il Gigi di Viganello o il primo scemo del villaggio.

Ciò che però aggrava la sua posizione e affievolisce l’indulgenza che possiamo avere verso i ragazzini, a mio avviso, è il fatto che, anche dopo essere venuto a conoscenza di chi fosse quell’uomo oggetto delle sue inopportune attenzioni, egli abbia candidamente affermato di non vedere bene per quale motivo avrebbe dovuto scusarsi e di non essere particolarmente pentito per l’accaduto.
Dichiarazioni queste senza dubbio arroganti che presuppongono una bella quantità non solo di ignoranza ma anche di chiara mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni.
Quanto la seconda sia figlia della prima non è dato sapere. Quel che è certo è il Consigliere federale si è comportato da “signore”, mentre il calciatore ha giocato il ruolo dello stupidotto viziato a dimostrazione del fatto che non basta saper usare i piedi e dare due calci a un pallone per essere considerati dei veri uomini.

Venerdì l’epilogo della vicenda, il difensore dei renani ha presentato, suo malgrado, le sue scuse ufficiali al Consigliere federale, regalandogli tra l’altro una maglietta.
Ma il gesto, si apprende dalla stampa, non è stato farina del suo sacco, forse si tratta di manifestazioni troppo nobili per esserlo. E dunque, in buona sostanza, al fine di rimediare alla sua “toppata” e alle dichiarazioni ancora peggiori che ne hanno fatto seguito, Dragovic ha dovuto far capo all’intelligenza del suo Presidente e alle doti diplomatiche dei dirigenti del FC Basilea.
Insomma, a uscire vincitore da questa vicenda è stato Ueli Maurer, che non ha voluto montare la panna, ben sapendo di avere a che fare con una persona che probabilmente l’educazione e il rispetto altrui non le ha mai perfettamente imparate.
Al ministro UDC devono essere passate per la mente le parole di Albert Einstein che soleva dire “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”.

Marco Chiesa
Capogruppo UDC in Gran Consiglio