Il 9 marzo scorso il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle aveva sostenuto la necessità di una costituzione per migliorare il processo decisionale dell’Unione europea e rimetterla in sesto dopo la crisi economica.


Oggi il quotidiano austriaco Die Presse riprende la questione scrivendo del progetto di Westerwelle definendolo il “Piano di trasformazione per uno Stato europeo”, piano che stanno preparando i ministri degli esteri di Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna per trasformare l’Unione europea in una federazione come gli Stati Uniti.

Martedì 19 giugno il progetto è stato presentato al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, al presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e al presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

La proposta è quella di togliere potere ai capi di Stato e di governo e dare la dirigenza dell’Europa al presidente della Commissione europea, figura che verrebbe eletta direttamente a suffragio universale e al suo governo.
I ministri e i leader europei verrebbero sostituiti con la Camera europea degli Stati. A questa federazione verrebbe cedute competenze nazionali come la gestione delle frontiere, la difesa e il budget.

L’articolo del giornale austriaco conclude commentando che “Un sistema democratico ben definito simile a una struttura statale andrà probabilmente contro il volere di numerose frange della popolazione.
Tuttavia chi vorrà evitare il crollo della moneta, del mercato interno e della stabilità politica, oltre all’aumento del divario di ricchezza tra nord e sud e al rafforzamento delle tendenze nazionaliste, finirà con il preferire questo piano.”