Come presidente del WWF Svizzera italiana ha letto con attenzione il Rapporto 2011 “Qualità dell’aria in Ticino” e presento le mie considerazioni.
Purtroppo la qualità dell’aria, nel corso dello scorso anno è peggiorata, mentre le concentrazioni di tre sostanze pericolose (ozono, ossidi d’azoto e polveri fini) rimangono abbondantemente al di sopra dei limiti stabiliti dall’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt). Il Dipartimento del Territorio per bocca del suo direttore tenta di rassicurarci dicendo che i “dati del 2011 non stanno a indicare un’inversione generale di tendenza, né fanno presagire un peggioramento della qualità dell’aria nei prossimi anni.”
Personalmente ho parecchie ragioni per non credere a queste rassicurazioni. Per esempio dal 1995 in poi non vi sono stati significativi miglioramenti nella qualità dell’aria ticinese, anzi, dal 2009 i dati sugli ossidi d’azoto mostrano una chiara inversione di tendenza e continuano ad aumentare.
Le polveri fini (PM10) rimangono problematiche, inoltre non è previsto nessun monitoraggio delle polveri ultrasottili: PM2.5, 1 e 0.1.
Polveri ultrasottili altamente dannose per la salute e oggetto di recenti misurazioni dell’Associazione Traffico e Ambiente in alcune città svizzere, tra cui Lugano.
I risultati sono preoccupanti in quanto hanno dimostrato un’alta concentrazione di queste particelle dovuta alle emissioni del traffico. Visto che il traffico è in costante aumento non vedo come si possa rimanere ottimisti sul futuro della qualità dell’aria.
Beninteso tutte le misure proposte dal Dipartimento del Territorio sono lodevoli e il WWF Svizzera Italiana le sostiene e auspica che vengano rafforzate. Ad esempio le campagne di sensibilizzazione e di informazione sull’uso dei mezzi pubblici e della mobilità dolce, la pagina ti.ch/oasi con i dati aggiornati sulla qualità dell’aria, cambia l’aria, ecc…
Malgrado ciò l’aria non migliora, anzi i dati del 2011 evidenziano che il Dipartimenti del Territorio è in balia della meteo per sperare in un miglioramento. Le misure previste dal Piano risanamento dell’aria (PRA) non bastano, vanno rafforzate e rese più efficaci con misure vincolanti.
Le principali proposte del WWF:
• Minori investimenti per le strade e maggiori investimenti nel Trasporto pubblico, per i percorsi ciclabili, per la mobilità lenta e per la mobilità aziendale
• Obbligo filtro antiparticolato su tutti i motori diesel
• Togliere l’obbligo di costruire posteggi per le nuove costruzioni in area urbana. Le aree urbane devono essere raggiunte prevalentemente con i mezzi pubblici.
• Nuove misure fiscali atte a garantire la parità di trattamento tra chi utilizza l’auto e chi utilizza i mezzi pubblici per recarsi al lavoro. L’attuale sistema di deduzione favorisce chi si reca al lavoro in automobile.
• Misure efficaci per aumentare l’uso del car pooling, dei trasporti pubblici o del trasporto aziendale da parte dei frontalieri. Il WWF propugna l’inserimento dell’obbligo per le aziende con più di 200 dipendenti di organizzare un trasporto collettivo. L’attuale adesione volontaria non ha dato infatti i risultati sperati.
• Stop immediato alla costruzione di nuovi grandi generatori di traffico.
Andreas Barella, presidente WWF Svizzera italiana