Nato a Edimburgo nel 1671, John Law si era formato professionalmente seguendo le orme del padre, orefice, trafficante di metalli preziosi e prestatore di denaro.
Oggi le opinioni nei suoi confronti si dividono. C’è chi lo ricorda come l’uomo che causò la prima grande crisi bancaria della Storia e chi lo celebra come “il geniale e visionario banchiere scozzese che introdusse la moneta cartacea in Francia con largo anticipo sui tempi”, “l’antesignano dei monetaristi, un economista di alto livello
.


Di fatto la sua teoria monetaria, critica verso i soldi in metallo e a favore delle banconote è stata a lungo trascurata a causa del fallimento del cosiddetto “Sistema di Law”, che lo scozzese mise a punto nella Francia di Luigi XV per sostenere le finanze del sovrano.

L’idea di istituire una banca di emissione di denaro venne a Law durante un viaggio in Olanda, quando apprese il funzionamento della Banca di Amsterdam.
L’intenzione era stampare moneta offrendo terreni in garanzia, un progetto che riuscì a realizzare quando si trasferì in Francia e venne introdotto alla corte di Luigi XV.
Il re fronteggiava una difficile situazione economica : gli sperperi del suo predecessore Luigi XIV, il Re Sole, avevano quasi esaurito la ricchezza del regno. Al sovrano le idee di John Law parvero innovative e redditizie e vedendovi un mezzo per risanare le proprie finanze decise di appoggiarle.

Ottenuti i finanziamenti, nel 1716 Law aprì a Parigi la Banque Générale, autorizzata a emettere biglietti di banca che venivano poi usati per coprire la spesa pubblica e rimborsare i debiti del re.
A garanzia non vi erano terreni ma giacimenti di oro che, secondo Law, si trovavano nel possedimento francese Oltreoceano della Louisiana.
Questi giacimenti d’oro non esistevano ma il banchiere era ben abile a far credere il contrario : il sottosuolo della Louisiana era un immenso giacimento d’oro e servivano i soldi per scavare, estrarre il metallo prezioso, caricarlo sulle navi e portarlo in Francia.
Venne così fondata la Compagnia del Mississipi e Law riuscì a convincere i nobili francesi a sottoscriverne le azioni.

Law è una figura che per certi versi ricorda quella di Bernard Madoff, l’ex finanziare di Wall Street che con le sue manovre finanziarie piramidali ha fatto subire perdite ingentissime a investitori che in lui avevano riposto ogni fiducia.
I ricavi della vendita delle azioni della Compagnia del Mississipi non venivano usati per cercare l’oro in Louisiana ma andavano a pagare i debiti di re Luigi XV.
Le stesse banconote stampate per saldare il debito tornavano indietro per acquistare altre azioni. L’emissione di nuove azioni soddisfava la domanda crescente.
Un castello di carta, un circolo vizioso attorno a miniere d’oro inesistenti.

All’inizio del 1720 erano state emesse banconote per oltre un miliardo di livres e dalla Louisiana non era ancora giunta una sola oncia d’oro.
Quando, nel luglio di quell’anno, la verità venne finalmente a galla, vi furono diversi morti nei disordini scoppiati davanti alla Banque Générale, dove una grande folla si era recata per convertire le proprie banconote, divenute ormai carta straccia.

John Law riuscì a sfuggire al linciaggio grazie all’aiuto del re, che lo fece uscire sano e salvo dalla Francia.
Dopo un breve soggiorno in Inghilterra, il banchiere si recò a Venezia, dove visse anni tranquilli, lontano dagli investimenti e dalle banche, sino alla morte, nel 1729.