Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

Il Fondo monetario internazionale chiede agli Stati della Zona euro di rinunciare alle loro esigenze nei confronti del governo greco.

Stando al Wall Street Journal, il FMI interromperà gli aiuti alla Grecia se la Banca centrale europea e le Banche centrali della Zona euro continueranno a rifiutare la remissione del debito greco.
Questo equivale ad ammettere che la Grecia non potrà rimborsare i suoi debiti, commentano alcuni analisti, mentre altri condannano quello che considerano un diniego di responsabilità.

Chiedendo agli Stati della Zona euro di rinunciare alle loro pretese nei confronti della Grecia, il Fondo monetario internazionale si sottrae alle proprie responsabilità, critica il quotidiano tedesco Die Welt : “Il FMI ha assunto questa responsabilità decidendo di partecipare al salvataggio.
Avrebbe potuto e dovuto riconoscere prima che la via del salvataggio di Atene è stata giudicata con troppo ottimismo. Il secondo programma di aiuti alla Grecia, adottato in marzo e la cui ratifica era stata un difficile lavoro di persuasione non solo per il governo tedesco, non sarà probabilmente sufficiente. Eppure si basa interamente sulle valutazioni del FMI.
I creditori chiedono a giusto titolo affidabilità da parte della Grecia, ma la stessa virtù dovrebbe valere anche per loro.
… Il FMI non può atteggiarsi, a dipendenza della situazione, a consigliere, a contribuente, a salvatore oppure a organo di esperti secondo la sua buona volontà.”

Le esigenze del FMI indicano che la Grecia non potrà rimborsare i suoi debiti e denotano una nuova perdita di fiducia nella politica, scrive il quotidiano austriaco Die Presse.
Il giornale ricorda che il ministro austriaco delle Finanze Maria Fekter aveva sostenuto gli aiuti alla Grecia definendoli “una buona cosa” : “Questo intervento del ministro delle Finanze è quasi il simbolo del rapporto “politica-mercato-cittadini”.
Questa signora si pone al di sopra dei mercati, spiega che la distruzione dei soldi è una buona cosa e i cittadini le credono – perché i mercati sono malevoli in maniera intrinseca e i politici sono benevoli, ovviamente?
No. Questa credenza si sgretola e ogni giorno che passa senza che si risolva la crisi dell’economia – del debito – dell’euro, si sgretola ancora di più.
All’inizio si trattava appena di qualche economista. Con il passare del tempo sono diventati più numerosi, poi è stata la volta dei primi cittadini e da quando l’estrema destra è salita sul treno dell’euroscetticismo, non vi è più un minuto da perdere.
Nel 2013 in Germania e in Austria vi saranno le elezioni e per quel momento la Grecia non avrà verosimilmente rimborsato i suoi debiti.”

In un’intervista rilasciata martedì alla radio tedesca WDR, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha evocato un’esclusione di Atene dalla Zona euro, pur indicando che questa eventualità è gestibile.
Il giornale economico portoghese Diário Económico chiede ai politici europei maggiore circospezione : “I politici europei parlano troppo. Essenzialmente, la crisi in Europa è una crisi di fiducia … Questa fiducia può essere restaurata solamente se i creditori constatano che nell’Unione europea esistono una strategia e un discorso coerenti.
Il problema dei politici europei è che ogni giorno dilagano nelle interviste, spesso soltanto per riprendere posizione.”