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Nella conferenza stampa di martedì 11 settembre, il Dipartimento Finanze ed Economia ha tentato di motivare la decisione che, di fatto, impedirà l’apertura domenicale dei negozi all’interno del Fox Town di Mendrisio a partire dal 1. ottobre 2012.

Il recente agire della direttrice del DFE può essere riassunto con la logica di questa dinamica: lunedì, con tanto di tanica di benzina in dotazione, ha acceso il fuoco, consapevole dell’incendio che andava a provocare; martedì afferma che la tanica di benzina ed il fiammifero sono stati forniti inconsapevolmente da altri.
La sua dichiarazione «il patto di non belligeranza è caduto proprio nel momento in cui hanno deciso che il Fox Town doveva essere un’eccezione» accomuna la nostra a chi si lavò le mani e a chi «non c’ero, e se c’ero dormivo». Non è infatti credibile che, se al Fox Town si lavorava di domenica senza autorizzazione federale, al DFE nessuno se ne fosse accorto.

Anche se vorrebbe evitarlo, spetta alla direttrice del DFE indicare la strada per uscire da questo improvviso cambio di rotta in un dibattito sempre più difficile e dalle molteplici sfaccettature. Per questo motivo, i sindacati hanno chiesto immediatamente un incontro urgente con l’on. Sadis.
Dalle reazioni dell’ultima ora, notiamo come qualcuno ritrovi il coraggio di ululare verso la luna chiedendo l’apertura domenicale generalizzata dei negozi e la deregolamentazione degli orari di lavoro, o, peggio ancora, di accusare proditoriamente di strabismo i sindacati.

L’OCST ribadisce che sulle aperture domenicali c’è disponibilità solo laddove è dimostrata una tangibile specificità (ad esempio, Fox Town). Non è infatti ammissibile, da un punto di vista intellettuale, pretendere la parità di trattamento di realtà che uguali non sono.
Gli assalti alla diligenza, questo è certo, non favoriscono la ricerca di soluzioni efficaci, condivise a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e della nostra economia cantonale.

Segretariato cantonale OCST