Christopher Stevens, ambasciatore americano a Bengasi, in Libia, e tre membri della delegazione diplomatica sono stati uccisi martedì notte, in un attacco al consolato statunitense.

Le prime voci riferivano di un funzionario americano ucciso e un altro leggermente ferito a una mano durante un attacco alla sede diplomatica statunitense di Bengasi, feudo libico dei salafisti.
Un attacco causato dalla proiezione su Youtube del trailer di un film giudicato offensivo per l’Islam : Innocence of Muslims, del regista israelo-statunitense Sam Bacile.

Invece, secondo alcuni portali web affiliati al movimento integralista di al Qaeda, l’attacco all’ambasciata e l’uccisione dell’ambasciatore Stevens, di un funzionario e di due marines sarebbe stata un’azione mirata, la vendetta per mano della milizia Ansar Al-Sharia per la morte di un importante membro di al Qaeda, Abou al Libi.
La morte di al Libi era stata confermata proprio ieri da Ayman al Zawahiri, capo supremo di al Qaeda dalla scomparsa di Osama Bin Laden.

L’ambasciata americana a Tripoli ha organizzato il rimpatrio delle salme e l’evacuazione di tutto lo staff della sede diplomatica, una trentina di persone che saranno probabilmente trasferite nella capitale libica Tripoli.

Nell’immagine, l’ambasciatore Stevens, in fin di vita, viene portato fuori dall’ambasciata in fiamme. Secondo alcune fonti sarebbe morto per il fumo sprigionato dall’incendio appiccato dai manifestanti, mentre invece i siti qaedisti sostengono sia stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco.