Il 2008 è stato un anno di grandi eventi e soprattutto di incontri, significativi e meno significativi, a più livelli, in taluni casi tra persone che oggi sono ancora in vita e persone che invece sono già scomparse. .

Fra i tanti eventi accaduti in quell’anno va senza dubbio ricordato “l’incontro” tra Francis Bacon (nella foto), il “maledetto” pittore irlandese morto a Madrid nel 1992, all’età di 83 anni e Rudy Chiappini, per quasi 20 anni direttore del museo d’arte moderna di Lugano.

Rudy Chiappini che, malgrado il suo lungo e incisivo impegno a Lugano, da più parti viene considerato anche “locarnese”, per le sue opere dedicate al pittore asconese del Seicento Giovanni Serodine e a Filippo Franzoni (1857-1911), l’artista locarnese per eccellenza.
Senza dimenticare la mostra che nell’ottobre 2010 Chiappini curò a Locarno, presso la Pinacoteca Casa Rusca, dedicata al pittore italiano Valerio Adami.

Attivo ben oltre il territorio ticinese, nel marzo 2008 Rudy Chiappini fece esporre le opere di Francis Bacon a Milano, a Palazzo Reale.
Una mostra che anticipava di poco il centenario della nascita del controverso artista e che i media definirono “di grande levatura”.

Artista dalla morbosa personalità al limite del “disturbo psichico”, Francis Bacon aveva un certo penchant artistico per il malsano, un tratto che emerge da ogni sua espressione.

In un articolo del 22 settembre 2008, Laura Larcan sul quotidiano italiano La Repubblica spiegava la concezione dell’uomo di Francis Bacon, con parole assai eloquenti : “Sesso, violenza, solitudine … l’uomo moderno, un animale in balia di un mondo senza dio e senza tregua, soggetto alla naturale incombenza del dolore e della paura… Le teste appaiono contorte, le figure sono isolate, ingabbiate nella tensione centripeta del corpo su sfondi blu china, le mani sono serrate, la bocca spalancata.”