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Dopo il tonfo di Wall Street lunedì, ecco arrivare il tonfo europeo. In Germania l’Ifo, l’indice che misura la fiducia delle imprese tedesche, è ai minimi di questi ultimi due anni, calato per il sesto mese consecutivo. Male anche nel comparto manifatturiero.

Cattive notizie che confermano quanto gli economisti vanno ripetendo da mesi, se non da anni. L’Europa sta morendo di austerity, scrive il portale d’informazione Wall Street Italia.com : “La Germania ha visto il proprio indice manifatturiero scendere a 45,7 punti dai 47,4 punti precedenti; l’indice dei servizi è rallentato invece da 49,7 punti a 49,3 punti.

L’Eurozona è sprofondata ulteriormente nella crisi all’inizio del quarto trimestre, con la produzione cumulativa dei settori manifatturiero e terziario in calo al tasso più rapido dal giugno del 2009.
“I numeri di oggi rappresentano una sorpresa negativa e rafforzano le preoccupazioni di chi ritiene che il rallentamento dell’economia, nella regione, stia peggiorando – ha commentato Martin van Vliet, economista presso ING ad Amsterdarm – Qualsiasi ritorno a una crescita positiva, l’anno prossimo, sarà probabilmente lento e graduale e rimarrà dipendente da eventuali progressi relativi alla risoluzione della crisi dei debiti”.

Peggiora intanto la situazione del debito pubblico dell’Italia che è salito nel secondo trimestre al 126,1%, secondo soltanto alla Grecia (150,3%).
Il debito pubblico complessivo della Zona euro si è attestato al 90%, mentre quello dell’Unione europea all’84,9%.”