Un gruppo di americani convinti che il presidente John F. Kennedy sia stato vittima di una cospirazione il 22 novembre 1963 a Dallas, si sono lamentati di essere stati esclusi dalla commemorazione prevista il prossimo annoo.

Intervistato dal Wall Street Journal, John Judge, direttore della Coalition on political assassinations spiega che, per la prima volta, la città di Dallas non concederà alla sua associazione l’autorizzazione di raduno sui luoghi dell’assassinio.
Giudicando assurdo tacere le diverse teorie sulla morte di JFK, Judge ritiene che sia stata violata la libertà d’espressione.

“Siamo venuti qui per 49 anni e per 49 anni la municipalità non se ne è curata. All’improvviso la situazione cambia – ha spiegato sul Dallas Morning News lo storico Robert Groden, consulente del film di Oliver Stone “JFK”, nel quale veniva illustrata la teoria della cospirazione dietro la morte del presidente.
Groden ha evocato la possibilità di ricorrere di fronte alla giustizia.

Il sindaco di Dallas, Mike Rawlings, ha promesso che incontrerà i complottisti esclusi dalle commemorazioni, ma ha fatto capire che la giornata si concentrerà sulla figura del presidente, non sull’evento.
Il 22 novembre 2013 la città di Dallas organizzerà sulla Dealey Plaza, dove JFK era stato colpito a morte, un raduno ufficiale con la lettura di alcuni discorsi di Kennedy, una parata aerea, una benedizione e un minuto di silenzio.

Un evento che i complottisti intendono boicottare :”Saremo presenti sulla Dealey Plaza alle 12h30 del 22 novembre 2013 e faremo sentire la nostra esigenza di verità riguardo a una menzogna che dura da cinquant’anni – commenta uno di loro – Osserveremo un minuto di silenzio sulla collinetta da cui è stato sparato uno dei colpi che hanno ucciso JFK. Saremo presenti in maniera pacifica e saremo molto visibili.”