Nel quinto giorno dell’operazione Serval, i Rafale e i Mirage delle forze aeree francesi hanno continuato a bombardare le località dove si trovano le truppe djihadiste. Il contingente francese in Mali, che ora conta 750 soldati, verrà portato a 2’500 uomini.
Rinforzi sono arrivati dalla Costa d’Avorio e la Nigeria invierà mercoledì un contingente di 900 soldati.
Sul piano internazionale l’aiuto militare degli alleati si mette in moto. Dopo la gran Bretagna e il Canada, sostegno all’operazione armata francese è giunto anche dagli Stati Uniti.
Per riportare la pace in Mali e sconfiggere i movimenti ribelli islamisti che controllano la parte nord del paese, il governo americano si è detto pronto ad aiutare la Francia ma senza truppe al suolo.
Lo ha confermato martedì a Lisbona, dove era in visita ufficiale, il Segretario statunitense della Difesa Leon Panetta.
“La nostra speranza è di poter lavorare con i francesi per fornire tutta l’assistenza che possiamo dare – ha detto Panetta – Non prevediamo però l’invio di truppe da combattimento sul terreno.”
Prima di arrivare in Portogallo, Panetta aveva dichiarato che in simili scenari gli Stati Uniti sono sempre disposti a fornire sostegno logistico e aiuto nei servizi di informazione : “Siamo sempre stati preoccupati dagli sforzi di al Qaeda di espandere le proprie basi. Dal 11 settembre 2001 diamo la caccia agli islamisti ovunque si trovino.”