Pubblico con piacere questo eccellente e spiritoso articolo dell’amico Gianfranco Soldati, che attende l’avvento della primavera in luoghi lontani, dove l’inverno è mite. Il dottor Soldati è un convinto assertore del pensiero “di destra” (non credete agli imbroglioni che vi assicurano, con la più gran faccia tosta del mondo, “destra e sinistra non esistono più”) e ha svolto un’intensa attività politica e pubblicistica, emergendo per la sua fresca verve munita di brillante sarcasmo. È stato granconsigliere pipidino, presidente dell’Alleanza Liberi e Svizzeri, poi granconsigliere UDC e presidente di tale partito. Nel suo esplicito appoggio all’iniziativa Minder Soldati sale sulla stessa barricata di Paolo Bernasconi, leader carismatico di Bel Ticino, è questo fatto, benché non assurdo o impossibile, è piuttosto divertente, perché i due, in passato, sono stati acerrimi – benché leali – avversari politici.



Politiche e legislazioni liberali e l’economia di mercato globale non hanno certo impedito la crescita inaccettabile di privilegi eticamente mostruosi. Le soluzioni proposte per la crisi del 2008 hanno lasciato un’eredità che contiene più domande che risposte, in particolare proprio per la decisione di salvare il too big to fail privato con i soldi dei milioni e miliardi di cittadini che stentano a tirare la fine del mese. Soldi fasulli stampati a miliardi e tassi di interesse azzerati hanno anestetizzato i mostri big senza guarirli. Gli interessi particolari dei ricchi e potenti hanno prevalso e prevalgono sull’interesse generale. Il problema dei salari e dei bonus a 6 o 7 cifre, esiste da anni, e già dai primi ’90 è oggetto di discussioni e anche di contestazioni.

Primo esempio ne fu l’allontanamento di due dirigenti dell’ABB, da loro condotta sull’orlo del fallimento, con una buonuscita di quasi 200 milioni di franchi per l’uno e più di l00 per l’altro, poi ridotti a poco più della metà per la clamorosa indignazione che la notizia suscitò in tutta l’Europa. Gli argomenti dei beneficiari di questi compensi astronomici sono basati su ghiaccio sottile: questi manager di altissime capacità (nel bene come nel male, ma stipendio e bonus sempre milionari rimangono) devono essere onorati adeguatamente, altrimenti passano alla concorrenza. Oswald Grübel, taumaturgo di CS e poi intento, con intelligenza e professionalità per noi inarrivabili, a salvare l’UBS, arruola un certo Karsten Kargeter, stipendio 2009 13,2 milioni, 2010 solo 9,3, perché è la persona ideale per far guadagnare alla banca l5 miliardi all’anno. Seminando patate? Coltivando banane? Producendo qualcosa? No, solo speculando nell’«Investmentbanking», nell’ingegneria finanziaria, che ruba e deruba per sua natura.

Capita poi che basta un vispo negretto, suo dipendente (di Kargeter), tale Kweku Adoboli, con tre clic sul PC per far perdere all’UBS 2 miliardi, duemila milioni di franchetti, in un batter d’ali. Che sarebbero diventati 4 o 5 o 6 se l’incauto dipendente non si fosse autodenunciato. Il furbissimo Kargeter, intento a guadagnare gli auspicati l5miliardi non si era accorto che l’umile dipendente gliene stava sbafando 2. Grübel («il rischio è il nostro mestiere e noi sappiamo quello che facciamo» sono sue parole di un’arroganza incredibile: troppo facile rischiare quando a pagare sono gli altri) ha dichiarato di non sentirsi minimamente colpevole. Possiamo capirlo: a capo di un’azienda con centinaia di migliaia di dipendenti non può certo controllarli dal primo all’ultimo.

Ma se è un comune mortale, come noi, perché deve essere «onorato» con somme che sono un centuplo o mille volte i nostri onorari, guadagnati con studi e formazione di 12-15 o 16 anni, orari di lavoro diurno e notturno fuori misura e responsabilità non certo inferiori alla sua? Abbiamo a che fare con autentici imbroglioni millantatori. Da semplici cittadini rimpiangiamo il fatto che gli amministratori di Swissair, dell’UBS e del CS non siano passati alla concorrenza quando salari e bonus erano ancora in limiti di ragionevolezza. La stupida arroganza di questi presunti e presuntuosi manager non trova giustificazioni. Si potrebbe obiettare che anche sportivi di eccellenza o grandi attori, Federer, Jordan, Messi, Clooney, per fare qualche nome, incassano somme favolose: ma sono persone che nel loro campo di attività raggiungono la punta di una grande piramide.

Di persone in grado di dirigere una banca, anche too big to fail, sulla terra ve ne sono almeno qualche centinaio di migliaia. Che si sia arrivati a salari e bonus esorbitanti è dovuto al fatto che gli azionisti sono dispersi in milioni di possessori di poche azioni, non organizzati e perciò facili prede di avidi, anzi rapaci consiglieri di amministrazione e dirigenti delle grandi imprese, privi di una minima nozione di etica e di propria dignità. Salari e bonus vengono decisi da questi ultimi a spese proprio dei proprietari dell’azienda, gli azionisti, che stando alle dichiarazioni di un banchiere tedesco degli anni ’30 sono doppiamente stupidi: prima perché pretendono un equo dividendo, e poi perché comperano azioni. Voteremo quindi tranquillamente l’iniziativa Minder, ben felici se in caso di accettazione popolare tutta una serie di dirigenti superintelligenti, superpagati e insostituibili dovessero passare alla concorrenza.

Gianfranco Soldati, presidente onorario UDC Ticino
(pubblicato nel CdT del 19.I.13)