A 87 anni è morto Robert Geoffrey Edwards, il biologo britannico pioniere della fertilizzazione in vitro con embryo-transfer, una tecnica di procreazione assistita che gli valse il premio Nobel per la medicina nel 2010.
“E’ morto serenamente nel sonno oggi, 10 aprile 2013, dopo una lunga malattia – si legge in una nota dell’Università di Cambridge.
Edwards iniziò a interessarsi alla fecondazione assistita già nella seconda metà degli anni 1950.
Dal 1963, presso l’Università di Cambridge si dedicò interamente allo studio della fecondazione e della diagnosi pre-impianto.
Nel 1965 entrò nella Società eugenetica inglese, fondata da Francis Galton nel 1907, la cui attività sta alla base del movimento eugenetico mondiale. Tre anni più tardi iniziò a collaborare con il ginecologo Patrick Steptoe sul problema della fecondazione artificiale umana.
Dovette aspettare il 1978 per completare con successo le sperimentazioni, facendo nascere Louise Joy Brown, la prima bambina nata con il metodo di fecondazione assistita.
Un risultato che raggiunse malgrado le difficoltà, le resistenze e lo scetticismo nei confronti del suo programma di ricerca.
Oggi si stima che oltre quattro milioni di bambini siano nati grazie al metodo sviluppato da Robert Edwards.