5 giugno 2013
Il quotidiano britannico The Guardian rivela l’esistenza di una decisione “secretata” del tribunale che impone all’operatore di tlc Verizon di fornire quotidianamente all’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (NSA) tutti i dati telefonici dei suoi abbonati da aprile a luglio.
Nel mirino, numeri, ora, durata e luogo delle chiamate e rispettivi identificativi.

6 giugno 2013
Il Washington Post e il Guardian sostengono che NSA e FBI hanno sollecitato anche altri giganti della rete come Microsoft, Yahoo!, Google e Facebook a permettere il monitoraggio e l’intercettazione delle comunicazioni di utenti stranieri al di fuori degli Stati Uniti.
Si tratta del programma top-secret Prism, varato nel 2007 grazie ad una legge del presidente George Bush e rinnovato nel dicembre 2012. I giganti della rete negano di aver autorizzato i servizi di intelligence ad accedere ai loro server.

7 giugno 2013
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama definisce l’operazione Prism «un necessario compromesso tra privacy e sicurezza».

9 giugno 2013
Mentre le autorità statunitensi aprono un’indagine, l’ex consulente della NSA ed ex agente della CIA Edward Snowden, arrivato a Hong Kong il 20 maggio dalle Hawaii, rivela al Guardian di essere l’autore delle rivelazioni sul “Datagate”.

12 giugno 2013
L’Unione europea invita Washington a chiarimenti sul programma Prism. Il direttore dell’NSA, Keith Alexander, difende fermamente il piano facendo notare come sia rigorosamente controllato dalla Giustizia e dal Congresso.
Da Hong Kong, dove si è rifugiato, Edward Snowden concede un’intervista al quotidiano South China Morning Post e dice di voler rimanere in territorio cinese, ribadendo che gli Stati Uniti monitorano centinaia di migliaia di computer nel mondo, anche a Hong Kong e in Cina.

13 giugno 2013
Il direttore dell’FBI Robert Mueller conferma un’inchiesta penale contro Snowden e giustifica la decisione nell’ambito dei programmi di lotta contro il terrorismo.
A Hong Kong vanno in scena manifestazioni a sostegno della “talpa”. E anche il New York Times lancia l’allarme: “Il governo americano ha fatto raccogliere il Dna di migliaia di cittadini.”

15 giugno 2013
Facebook e Microsoft rendono noto di aver ricevuto nella seconda metà 2012 richieste di informazioni da agenzie statunitensi sui loro utenti.
Apple e Yahoo fanno la stessa cosa il giorno successivo.

21 giugno 2013
L’ex agente della CIA è accusato di spionaggio, furto e uso illegale di proprietà del governo statunitense. Il 10 giugno era già stata chiesta a Hong Kong l’estradizione di Snowden.

23 giugno 2013
Aiutato dal team legale di Wikileaks, Edward Snowden lascia Hong Kong e vola a Mosca. Poche ore dopo arriva la conferma del ministro degli Esteri dell’Ecuador : Snowden è in fuga verso l’Ecuador. Ad attenderlo all’aeroporto una selva di giornalisti.

24 giugno 2013
Scoppia il giallo del volo a Cuba. Non c’è traccia di Snowden sull’aereo per L’Avana: solamente reporter e un posto vuoto.
Spunta Julian Assange con un’intervista dall’ambasciata di Quito a Londra: “So dove si trova, è vivo e sta bene, in sicurezza.”
Intanto, il Cremlino si tiene a distanza dal caso, spiegando di non essere stato contattato, ma in ogni caso la tappa di Snowden in Russia rischia di incrinare i già fragili rapporti tra Washington e Mosca.
In serata giunge la notizia che i servizi segreti britannici spiavano sistematicamente i dati internet e telefonici che dalla Germania raggiungevano la Gran Bretagna e viceversa.

26 giugno 2013
Elevato in Russia a campione di nuova dissidenza, ma in trappola, come Tom Hanks nel film “Terminal” di Spielberg, Edward Snowden sembra senza apparente via di scampo, almeno a breve.
Gli Stati Uniti gli annullano il passaporto, non può né ottenere un visto per entrare in Russia né comprare un nuovo biglietto aereo.

28 giugno 2013
L’Ecuador si dice pronto a concedere l’asilo all’ex agente della CIA, che si trova ancora bloccato nell’area di transito dell’aeroporto di Mosca, ma solo quando arriverà sul territorio ecuadoriano.

29 giugno 2013
Secondo il giornale tedesco Der Spiegel, gli 007 statunitensi spiavano i diplomatici europei a Washington e a New York, ma avrebbero anche intercettato i computer e i telefoni dell’Unione europea, forse pure quelli dei leader a Bruxelles.
Spunta una nuova talpa: Wayne Madsen, ex luogotenente della Marina che ha lavorato per la NSA dal 1985. L’uomo rivela che l’Italia, la Germania, la Francia e altri paesi europei hanno accordi segreti per il passaggio di dati personali agli Stati Uniti.

30 giugno 2013
È gelo tra Europa e Stati Uniti per lo scandalo dello spionaggio. Mentre nei palazzi europei monta la furia, da Washington arriva un imbarazzato silenzio.

2 luglio 2013
Edward Snowden chiede asilo politico a 21 paesi: tra questi c’è anche l’Italia, che evoca un’anomalia procedurale nella presentazione della richiesta di asilo.
La domanda viene bocciata subito da Brasile, India, Polonia, Olanda e Germania.
La Russia conferma che non estraderà Snowden, il quale accusa Obama di perseguitarlo e sfida la Casa Bianca con la promessa di nuove rivelazioni.

3 luglio 2013
La vicenda si complica e si sposta sui cieli europei. L’aereo del presidente della Bolivia Evo Morales, di ritorno dalla Russia, è costretto ad atterrare a Vienna dopo che Francia, Portogallo e Italia vietano il proprio spazio aereo temendo che a bordo ci sia Snowden. E scoppia l’ira dell’America Latina, che minaccia una crisi diplomatica.

4 luglio 2013
L’Italia non concederà l’asilo perché non ci sono i presupposti né giuridici né politici, ma dagli Stati Uniti devono arrivare chiarimenti, perché in gioco c’è la fiducia tra gli alleati: così il ministro degli Esteri Emma Bonino, chiamata a riferire davanti a deputati e senatori.

5 luglio 2013
Evo Morales sfida il presidente statunitense Obama e minaccia la chiusura dell’ambasciata americana a La Paz. Nei giorni successivi il braccio di ferro si fa sempre più duro e anche Venezuela e Nicaragua offrono rifugio a Snowden.

7 luglio 2013
Ergastolo o persino la morte: è questo il destino che attenderebbe Snowden, sempre bloccato a Mosca, negli Stati Uniti, secondo quanto ha scritto lo stesso ex agente della CIA al governo del Nicaragua : “Viste le circostanze, è improbabile – scrive – che io vada incontro ad un processo giusto o a un trattamento appropriato.”

12 luglio 2013
Piegandosi al diktat di Putin di non danneggiare più gli interessi americani, Snowden chiede formalmente asilo temporaneo alla Russia.

24 luglio 2013
Le autorità russe consegnano a Snowden un documento provvisorio che, in attesa che venga accolta la sua richiesta di asilo, gli consentirà di lasciare l’area transiti dello scalo russo di Sheremetevo, dove vive da un mese.

(La Stampa.it)