“Sempre di commedia tragica si tratta”
“Impotenza e ipocrisia dell’ONU”
“La gaffe imperdonabile di Carlina la Peste”
“Non ne posso più, ho spezzato la mia matita”

Ma adesso per noi arriverà la vendemmia, per i siriani non so, forse un ramadan fuori tempo?

Il 27.7.2012 avevo pubblicato, non ricordo, mi sembra sul CdT, un articolo “A pensar male …” in cui ironizzavo sulla favola sfrontata e offensiva per una persona mediamente intelligente di una rivolta popolare scoppiata nel marzo 2011 in una tranquilla cittadina siriana di nome Homs. Secondo i media occidentali, un gruppuscolo di cittadini armati di tirasassi e “strifelli” (una specie di fucile ad aria compressa per lanciare turaccioli che ci fabbricavamo da bambini con i rami del sambuco) avevano spontaneamente deciso di farla finita con Assad e gli stavano, oh stupore, oh meraviglia, dandogli, al feroce dittatore ed al suo armatissimo esercito, eroicamente, va da sé, del filo da torcere.

Il 18.6.2012, a una lettera al Corriere della Sera, con argomentazioni stupide di un lettore credulone, Sergio Romano adduceva 3 motivi per non fare la guerra contro la Siria: 1. la guerra comporterebbe l’urto con 2 grandi nazioni, Russia e Cina. Meglio quindi far pressioni su Mosca affinchè faccia a sua volta pressioni su Damasco. 2. L’operazione sarebbe rischiosa, perché al contrario della Libia la Siria ha difese all’altezza dei tempi, ha 22 mio di abitanti e importanti minoranze religiose che non vogliono l’avvento di un regime islamico. 3. L’esperienza libica ha dimostrato che l’eliminazione del tiranno non porta necessariamente ad un regime democratico. Per governare il dopoguerra siriano la Nato dovrebbe andare sul terreno con proprie truppe per evitare gli strascichi della guerra civile.

Non so se adesso Romano abbia capito, ma vedere che 15 mesi dopo l’inizio di un’inverosimile, anzi impossibile “pseudorivolta popolare” non aveva ancora capito niente mi ha fatto una grande pena.

La Nato, cioè gli USA, perché gli altri membri hanno solo il diritto di assentire o di star zitti, irritata dall’opposizione di Russia e Cina a interventi diretti in Siria, già ampiamente pianificati, ad inizio giugno 2012, se ricordo bene, ha convocato un vertice a Chicago, invitando organizzazioni internazionali e paesi non membri, tra i quali anche la Svizzera, con l’unico e chiaro scopo di ottenere il loro appoggio per azioni da condurre senza il sostegno dell’ONU. Burkhalter, uno squallido e pallido personaggio che sinora si è messo in evidenza solo per le manovre di adesione “fraudolenta” (cosiddetta tecnica delle fette di salame) all’UE che il popolo non vuole, ha subito aderito all’invito, tenendo anche un discorso in cui ha propugnato una collaborazione stretta con la Nato (era già quello che voleva l’ineffabile Samuel Schmid con il suo generale Christophe Keckeis).

“Siamo convinti che in futuro solo una stretta collaborazione ci permetterà di far fronte a nuove minacce”. Minacce di chi? Del Liechtenstein? Degli USA? Sono la potenza più aggressiva sul pianeta, quasi un monopolio dell’aggressività, ma allora la Nato, che è loro proprietà, non ti difende. La Corea del Nord? Non si sa mai! Non definisco il comportamento del consigliere federale: ognuno giudichi da sé. In proposito ci sono comunque state anche interrogazioni in Consiglio nazionale. Un popolo che si rispetti deve prima pensare da solo alla propria difesa, e se ha bisogno di aiuti non rivolgersi al lupo.

Adesso in Siria i nodi stanno per giungere al pettine, con conseguenze da me previste sin dal marzo 2011. L’ONU, questo concentrato di impotenza e di ipocrisia (aveva Gheddafi come presidente della Commissione che si occupa dei diritti dell’uomo), dovrebbe in teoria essere garante del rispetto del diritto internazionale. Ma gli USA se ne fregano altamente, perché vogliono che si rispetti il loro diritto di veto (per esempio quando si tratta di Israele, e hanno ragione) ma non sono minimamente disposti a rispettare quello degli altri 4 aventi diritto. In uno slancio di generosità e collaborazione hanno accettato l’invio di commissari ONU in Siria per verificare l’uso di armi chimiche, tanto per non perdere la faccia, ma non accettano di aspettare i risultati dell’inchiesta per decidere il loro intervento.

Il 20.3.2013 Obama aveva di persona comunicato, non ricordo a chi, ma lo ha fatto: “Verificheremo l’uso di armi chimiche in Siria”. A quel momento nessuno aveva accusato nessuno di uso di armi chimiche. Come faceva allora Obama a sapere il 20 marzo che, esattamente 5 mesi e 1 giorno dopo, 21.8.13, le armi chimiche sarebbero state usate? Che questo Stato che ascolta e legge tutto di noi, nel passato e nel presente, grazie agli incredibili progressi della tecnologia elettronica sia oramai in grado di sapere anche tutto quel che penseremo o faremo nel futuro? Del resto i commissari ONU, tra i quali la nostra Carlina ambasciatrice, hanno già indagato, e la stessa Carlina si è suicidata, politicamente parlando, dichiarando che il Sarin era stato usato dai ribelli. Cosa plausibilissima, perché Assad “mica son scemo” sa benissimo che l’uso di armi chimiche da parte sua significherebbe  la certezza di fare la fine di Gheddafi.

Comunque sia, adesso Obama ha deciso: intervento aereo limitato nel tempo, senza specificare quanto. Il Congresso vota tra 15 giorni, ma lui sa già, grazie ai marchingegni elettronici di cui ho appena detto, che gli darà via libera. L’annuncio è stato fatto, con accanto il fido vice Joe Biden, dal giardino delle rose della Casa Bianca, giardino che proporrei di chiamare giardino dei crisantemi. Il capo di stato maggiore Martin Dempsey comunica fiero e petto in fuori che lui è pronto, adesso, tra 1 settimana, tra 1 mese e sempre.

Cameron, poverino, smentito dalla sua Camera dei Comuni, comprende e sostiene, con la consistenza di un biglietto di condoglianze, Obama. Hollande, con un ruggito “topolinesco”, picchia i pugni sul tavolo e ribadisce la sua “determinazione a punire”, fingendo spudoratamente di dimenticare che i risultati dell’inchiesta ONU sono di là da venire. L’UE, come sempre, è assente giustificata. Cina e Russia vedono con soddisfazione gli Stati Uniti che si inguaiano da soli e una volta di più. A lasciarci le penne, nel caos che verrà, saranno  gli attentatori kamikaze e i poveri cristi, cristiani, musulmani o agnostici che siano.

Dio mio, che pena. Che razza di miniomuncoli detiene le redini del mondo! Sui fatti di Siria non scriverò più una parola. Il ribrezzo che provo è troppo!

Gianfranco Soldati