“Non c’è tempo da perdere”
Presentata una mozione parlamentare

Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi o polimerici, realizzati in modo da poter condurre al loro interno la luce (propagazione guidata), e che trovano importanti applicazioni in telecomunicazioni, diagnostica medica e illuminotecnica. Disponibili sotto forma di cavi, sono flessibili, immuni ai disturbi elettrici e a condizioni atmosferiche estreme, e poco sensibili a variazioni di temperatura. Hanno un diametro solitamente di 125 micrometri (circa le dimensioni di un capello) e pesano molto poco: un chilometro di fibra ottica pesa meno di 2 kg, esclusa la guaina che la ricopre. [Wikipedia]

Conferenza stampa oggi nella sede PLR di Camorino. Sono di scena il presidente Rocco Cattaneo, l’on. Christian Vitta, capogruppo in Gran Consiglio e l’on. Giacomo Garzoli, granconsigliere e primo firmatario della mozione di cui si parlerà più avanti.

Vitta

Le reti in fibra ottica sono le autostrade dei dati (un po’ di linguaggio immaginifico non guasta). Grazie all’altissima velocità la loro potenza di comunicazione è enorme. Purtroppo il Ticino è in ritardo e il sistema vi ha raggiunto un certo grado di sviluppo solo in pochi centri (ad es. Bellinzona). Con la sua mozione del 16 aprile 2013 – che ha ricevuto il sostegno del Governo – il PLR ha inteso coinvolgere lo Stato nello sviluppo delle reti a banda larga, favorendo la collaborazione tra tutti gli enti pubblici, parapubblici e privati interessati al settore. Lasciare l’iniziativa unicamente alle aziende commerciali potrebbe avere come conseguenza una copertura molto disuguale del territorio, laddove le regioni periferiche e meno densamente abitate sarebbero nettamente sfavorite.

Gli allacciamenti in fibra ottica FTTH (fiber to the home, cioè fibra ottica “fino in casa”) non si differenziano tra di loro da un punto di vista tecnico (tutti devono rispettare le norme UFCOM). Vi sono tuttavia importanti differenze da un punto di vista dell’investimento economico che rendono alcune tipologie più redditizie di altre. La mozione distingue in relazione al costo dell’invistimento tre categorie di territorio: le città, i borghi di media densità e le località minori, con investimenti medi per punto d’entrata varianti da 2500 a 8000 franchi.

Accorpando le cifre, abbiamo 125.000 allacciamenti per un costo complessivo di 600 milioni, non certo una bazzecola. Come sarebbero coperti? Con 90 milioni di sussidi cantonali, 100 milioni dei privati (pagherebbero circa 500 franchi per ogni allacciamento), 400 milioni delle aziende, grandi e piccole, attive nel settore. Una grossa somma ma, ovviamente, ogni privato “allacciato” diverrà poi un “abbonato”, un cliente pagante.

Garzoli

Molte sono state le lodi tributate alla fibra ottica dai tre politici. “Un impianto che durerà almeno trent’anni, e probabilmente di più”. “Valorizza il territorio” (il professore del Poli di Zurigo che lavora dal suo rustico in Vallemaggia…) “Ridurrà anche la necessità di spostarsi fisicamente, consentirà il lavoro telematico”. Quali i tempi di realizzazione? Cinque anni per la variante veloce, oppure dieci prendendosela comoda.

La parola passa ora alla politica. Il Governo, che già aveva espresso una valutazione favorevole, dovrà pronunciarsi di nuovo. E il Parlamento? Regalerà (termine tutto sommato… improprio) al Cantone un’autostrada dei dati ad altissima velocità? (e ci metterà eventualmente dei radar?)