Spionaggio elettronico, scandalo della NSA… mentre i gruppi tecnologici americani sono accusati di collaborare con i servizi segreti, in Svizzera le aziende di stoccaggio dei dati vedono affluire i clienti e ambiscono a diventare la cassaforte numerica del mondo.

Grazie soprattutto ai vecchi bunker dell’esercito costruiti sotto il massiccio montuoso delle Alpi, di cui le autorità cercano di sbarazzarsi un po’ alla volta.

Come il bunker vicino a Attinghausen, nel canton Uri. Il suo indirizzo è un codice GPS segreto e le sue dimensioni sono di circa 15.000 m2. E’ proprietà della società svizzera Deltalis, che dal 2011 vi gestisce un centro di dati informatici.

Situato a 200 metri all’interno della montagna, a 1’000 metri dalla cima e protetto da porte anti-nucleare in acciaio, il bunker era il quartiere generale dell’esercito svizzero negli anni della Guerra fredda.

Il materiale informatico è connesso in permanenza. Macchine che contengono e attualizzano i dati numerici di persone o entità che desiderano conservare una copia delle loro informazioni, per evitare danni irreparabili nel caso di una panne informatica o elettrica, un terremoto o un attacco terroristico. Dati protetti dai danni esterni e da ogni rischio di intrusione.

Nell’era dello spionaggio industriale, i 55 centri svizzeri di raccolta dei dati approfittano dell’immagine di sicurezza e di stabilità della Svizzera.
“[Dopo la vicenda Snowden] trovo incredibile, come cittadino europeo, quello che stanno facendo gli americani. Questo è però positivo per noi, perchè in breve tempo abbiamo triplicato i nostri affari – ha dichiarato Christoph Oschwald, uno dei dirigenti di Mount10, società che propone anche centri di stoccaggio dei dati sotto le Alpi, chiamati Fort Knox e dove si trovano i documenti delle Camere federali.

Susanne Tanner di Greendata, un altro cento dati, afferma che in questi ultimi mesi le aziende svizzere che usavano server all’estero hanno voluto rientrare in Svizzera.

Secondo Dominik Hauri, dell’Istituto di studi economici di Basilea, la Svizzera può diventare un rifugio sicuro grazie alle sue disposizioni restrittive in materia di protezione dei dati.
Sul piano legale la reputazione svizzera in termini di confidenzialità e di sicurezza resta un punto forte, anche se è stata un po’ offuscata dagli attacchi al segreto bancario.

“Negli altri paesi qualsiasi istituzione può avere accesso a questi dati, mentre da noi si deve avere il permesso di un giudice. Il che è un grande vantaggio rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti – spiega il presidente dell’associazione svizzera delle telecomunicazioni Peter Gruter.

“Da circa due anni sempre più società straniere vogliono avere i loro dati conservati in Svizzera – spiega Marco Dottarelli, direttore di Equinix Suisse, i cui centri ospitano a Zurigo la Borsa svizzera.

(Le Parisien.fr)