1) Il comunicato, cominciando dal titolo, sprizza soddisfazione da tutti i pori… ma non saranno le disgrazie del “triciclo” a risolvere i problemi, pesanti, dell’UDC.

2) Quella specifica decisione sarà anche stata (non so) “catastrofica” ma un elettore di destra sarebbe probabilmente lieto di poter distinguere con facilità un UDC da un socialista. Le priorità sono “altre” ? Ma certo. Le priorità sono sempre altre. Altre voci di spesa, altri uffici, altri dipartimenti. È proprio per questo che non si riesce mai a incominciare.


L’UDC ticinese ha preso atto con soddisfazione della scelta del PLRT di voler ancorare nella Costituzione il freno al disavanzo. Significa dare l’opportunità ai cittadini di esprimersi su una scelta per noi inaccettabile, ma sulla quale, anche per i liberali radicali, devono essere i ticinesi a dire l’ultima parola. Votare sul freno al disavanzo – e non alla spesa, come chiede il nostro partito – significa introdurre il moltiplicatore cantonale che, in parole povere, vuol dire veleggiare  verso un aumento delle imposte.

Il dato politico più rilevante emerso in queste ore, però, è un altro: di fronte alla prima difficoltà,  la Grosse Koalition tra PLR, PPD e Lega, si è già infranta a poche settimane dalla nascita. Dopo la catastrofica decisione di questo asse governativo di tagliare i sussidi cassa malati lasciando alla popolazione solo tre giorni per cambiare cassa, i liberali radicali si trovano a fronteggiare popolari democratici e leghisti,  determinati a non permettere ai cittadini il ricorso alle urne.

Sulle scelte della Lega, ovvero di un movimento che ha fatto del responso popolare una ragione di vita e una caratteristica saliente del proprio modus operandi a livello politico, non entriamo nel merito. Saranno gli elettori a giudicare. Ciò che, invece, lascia smarriti è assistere a un gioco delle parti di cui il Cantone non ha francamente bisogno.

Se, oltre a volere optare per il moltiplicatore cantonale, i partiti che sostengono questa scelta litigano anche sulle modalità per introdurla, si lanciano veri e propri ultimatum, minacce e reciproche accuse di scarsa affidabilità, per il Ticino si prospettano tempi cupi.

L’UDC ticinese è convinta che le finanze cantonali si possano e si debbano risanare in altro modo.

Non ci riferiamo solo all’opzione del freno alla spesa, al posto di quella del disavanzo. Al fatto che il PLR lo voglia nella Costituzione, mentre PPD e Lega lo concepiscano semplicemente come una modifica di legge. Ma alla necessità di evitare teatrini più carnevaleschi che natalizi e di cui i cittadini ticinesi – siamo convinti – non sentono la necessità.

UDC Ticino