Sono andato a rileggermi – frugando a caso nell’archivio di Ticinolive – le previsioni da me stesso formulate prima dell’elezione luganese dell’aprile 2013. Lo scritto è del 29 dicembre 2012. La morte del Nano non potevo prevederla (ma egli è stato comunque eletto). Bertini lo vedevo possibile, pur restando prudente. Sul fronte socialista non ho imbroccato, perché di queste faccende di sinistra non ne capisco.

Nel complesso ho visto chiaro, non vi pare? (fdm)


4  Riguardo alle elezioni luganesi del 14 aprile 2013, alle quali tutti attribuiscono enorme importanza, la mia opinione di oggi, 29 dicembre 2013, è la seguente:

— i giochi non sono ancora fatti, quanto alla disposizione delle forze e alle alleanze tattiche;

— le liste già presentate al pubblico potranno addirittura subire dei cambiamenti, prima del deposito definitivo.

Quanto agli eletti, la mia previsione di adesso (che è plausibile ma non ha alcun valore particolare) suona:

Giudici, Masoni (1)

Borradori, Bignasca, Quadri

Jelmini (2)

Ghisletta (3)

(1) Nell’ipotesi di una sconfitta liberale ReGiorgio, dopo essersi battuto da par suo, probabilmente si ritirerà e lascerà il posto a Badaracco (sulla carta più quotato, nel 2008 primo subentrante) o a Bertini, giovane 27enne emergente in rapida ascesa.

(2) In alternativa l’agguerrito Denti. Possibile tallone d’Achille per Jelmini: il PVP. Possibile atout in favore del presidente dell’Ordine dei medici: un sostegno esterno organizzato offerto dalla Lega.

(3) La gestione straordinariamente goffa dell’informazione sulle “primarie” di Cadro (… i numeri non li diciamo perché non abbiamo il coraggio di dirli, però dopo due settimane li diciamo perché siamo costretti a dirli…) ha molto danneggiato Patrizia Pesenti, mostrando alla luce del giorno quanto sia forte l’opposizione interna alla candidatura “irresistibile” della “fatina”. Il compagno Stojanovic si è comportato da carogna ma bisognerebbe fargli un monumento.