Il pensiero di oggi è dedicato ai due Marchi, Marco Bazzi e Marco Solari. Notevole la lettera aperta del primo al secondo sull’inghippo Polanski, anche se non priva di contenuti bizzarri. In particolare egli scrive, tirando in ballo Toni Negri:
“A differenza di un personaggio squallido come l’ex brigatista Cesare Battisti – che ancora si nasconde in Brasile come facevano i vecchi gerarchi scampati a Norimberga – il professor Toni Negri, accusato di semplice apologia di reato per essere stato il teorico dell’Autonomia Operaia – si noti bene: senza aver mai impugnato una P38 e sparato a chicchessia -, ha scontato i suoi anni di galera e di arresti domiciliari a Roma.”
Sorprende non poco che un giornalista esperto come Bazzi non riesca a capire che tirare il grilletto non è tutto ! (anzi, in certi casi può essere il meno). Mai sentito parlare di “cattivi maestri”?
Bazzi suggerisce a Solari di suggerire a Polanski (catena di suggerimenti)… di restarsene a casa! Una mossa audace che potrebbe anche riuscire. In fondo, però, è improbabile… Come si fa? Meglio puntare i piedi e tener duro.
Quello che fa impressione è il silenzio – non so se sprezzante – di Solari. Sembra che non abbia nulla da dire (o, semplicemente, che disdegni esprimersi). La mia impressione è che egli sia e sia stato (lo dico primariamente in relazione all’inescusabile “caso Senzani”) ostaggio dei suoi scriteriati colonnelli.