Nel momento in cui, con un atto di stupido masochismo, l’Europa raggiunge gli Stati Uniti nell’adottare una nuova serie di sanzioni contro la Russia, le ultime statistiche industriali in Germania mostrano un crollo brutale delle ordinazioni provenienti dall’estero, dell’ordine del 3.2% in giugno, il peggior calo dell’ultimo anno.

La vera dinamica dietro questo crollo è la deplorevole situazione economica in seno alla Zona euro, esistente prima delle sanzioni contro la Russia. Il calo delle esportazioni tedesche è stato del 10.4% verso i paesi dell’unione monetaria, contro il 4.1% verso gli altri paesi.

L’istituto europeo di statistica riporta che il declino del Pil in Italia è stato dello 0.2% per il secondo trimestre, il che mette il paese ufficialmente in recessione. La principale causa di questo calo è la diminuzione delle esportazioni nei tre principali settori dell’economia italiana, ossia industria, agricoltura e servizi.

In Francia il Pil stagnava nel primo trimestre e gli economisti anticipano una “crescita” situata fra 0 e 0.1% per il secondo trimestre.

Questo era prima dell’adozione di sanzioni contro la Russia e prima che il governo russo annunciasse la sospensione per un anno delle importazioni di prodotti agricoli, delle materie prime e dei generi alimentari in provenienza da Stati Uniti, dall’Unione europea, dall’Australia, dal Canada e dalla Norvegia.

Nel 2013 l’Unione europea ha esportato verso la Russia prodotti agricoli per 11.8 miliardi di euro.