La moneta nazionale ucraina, la hryvnia, ha perso il 12% del valore in una settimana.

L’11 aprile 2014, la Banca centrale ucraina aveva pubblicato un comunicato nel quale spiegava che moltiplicava gli interventi sui mercati per stabilizzare la hryvnia, in quanto non vi era alcun motivo macroeconomico che giustificasse le importanti fluttuazioni della sua moneta.

La banca aveva avuto parole di rimprovero nei confronti degli “attori dei mercati”, una maniera di indicare gli interessi finanziari apolidi. La svalutazione non era però servita a soddisfare questi “attori” perchè la moneta ucraina aveva proseguito la sua discesa, perdendo nell’ultima settimana il 12% del suo valore.

Lo scorso mese la Banca centrale ucraina aveva deciso di aumentare il suo tasso d’interesse al 12.5%. Questa settimana la Banca Mondiale concede un prestito di 500 milioni di dollari per “rinforzare la stabilità e l’efficacia delle banche ucraine”.
Questo prestito è l’ultimo di 12 operazioni finanziarie in corso fra la Banca Mondiale e l’Ucraina, per un totale di 4.19 miliardi di dollari.

In primavera il Fondo monetario internazionale aveva anche approvato un prestito di 17 miliardi per aiutare il governo di Kiev a risollevare il paese. 3.19 miliardi erano stati subito versati.

Terzo creditore è la Banca europea d’investimento, che ha concesso a Kiev un prestito di 2.8 miliardi di dollari, con un primo versamento di 74 milioni. Altri 4 miliardi saranno versati entro il 2016.

Diverse leggi sono state modificate di recente per dare flessibilità al sistema bancario ucraino. A partire dal 19 agosto le banche commerciali non saranno più obbligate a mantenere riserve in seno alla Banca nazionale del paese. Una decisione curiosa, allorchè diversi accordi internazionali, come quelli di Basilea, tendono a aumentare le riserve delle banche.

A seguito del crollo della hryvnia, in Ucraina i prezzi al consumo sono nettamente aumentati e la popolazione soffre di una reale perdita del potere di acquisto.

(Fonte : croah.fr)