La prima sedia elettrica venne usata negli Stati Uniti nel 1890 per giustiziare William Kemmler, accusato di aver ucciso la sua compagna.

Questo innovativo strumento di esecuzione capitale era stato ideato per avere a disposizione un metodo più umano e più rapido dell’impiccagione per mettere a morte i condannati alla pena capitale. Quanto alla fucilazione e alla ghigliottina, di cui si faceva ampio uso in Europa, seppur più veloci, erano considerate troppo barbare.

Fotografia della prima sedia elettrica, usata nel 1890 per giustiziare  William Kemmler
Fotografia della prima sedia elettrica, usata nel 1890 per giustiziare William Kemmler

La sedia elettrica venne inventata dall’imprenditore americano Thomas Alva Edison nel 1888.
Inizialmente, Edison preferì promuoverne la realizzazione da parte del suo rivale George Westinghouse, per screditarlo con il fatto che la tensione generata dalla corrente di tipo alternato poteva uccidere una persona, precludendone l’uso in campo civile.
Westinghouse però si disinteressò al progetto, che venne così portato avanti da Edison.

L’esecuzione di William Kemmler durò 17 secondi e provocò molte sofferenze al condannato. L’opinione pubblica ne fu indignata, ma Edison riuscì comunque a promuovere la sua invenzione, fino a quando la sedia elettrica divenne il metodo di esecuzione prevalente nel sud-est degli Stati Uniti, sostituendo la tradizionale forca e restando in voga sino alla metà degli anni 1980.

Questo metodo di morte “più umano e più rapido dell’impiccagione” prevedeva che al condannato venissero applicati elettrodi inumiditi alla testa e al polpaccio, poi gli venivano trasmesse forti scariche di corrente elettrica alternata di durata varia, con la tensione che aumentava progressivamente da 500 a 2.000 volt. Il decesso era causato da arresto cardiaco e paralisi respiratoria. Solitamente, le scariche erano due: la prima serviva a rendere incosciente il condannato, causando la morte cerebrale. La seconda, a maggiore tensione, distruggeva gli organi interni e lo uccideva.

Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco dopo l'arresto, nel maggio 1920
Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco dopo l’arresto, nel maggio 1920

Tra i condannati celebri che morirono sulla sedia elettrica vi sono gli italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici emigrati negli Stati Uniti. Erano stati ingiustamente accusati aver ucciso due uomini durante una rapina a Boston. La loro esecuzione avvenne il 23 agosto 1927.

Uno degli ultimi condannati alla sedia elettrica fu John Louis Evans, giustiziato nell’aprile 1983. Secondo i testimoni, ci volle quasi un quarto d’ora di scariche a 1.900 volt per ucciderlo.

(Fonte : wikipedia)