Sgarbi 1xIl guaio era in arrivo, non ci voleva molto a capirlo. Si sapeva che la Capodicastero Cultura era contraria a questa mostra, organizzata da privati. Motivo: l’attribuzione dell’opera a Leonardo è incerta e la serietà e il rigore imporrebbero prudenza (e la rinuncia alla mostra). Tuttavia il Municipio aveva deciso a maggioranza per il sì. È sopraggiunta anche l’interrogazione Perucchi Borsa – Ritter – Bolzani – Martino Rossi – Martinelli Peter, sottoscritta da nomi che non sembrano scelti a caso.

Sgarbi Borr 2Poi scatta l’incomparabile sceneggiata di Sgarbi, tipica del suo stile, alla quale per mia disgrazia non ho assistito (avendo lasciato con rimpianto la sala alle 16.30, per un impegno cogente).

Che dire? Secondo me qui si scontrano due concezioni dell’ “evento d’arte a Lugano”: una accademica, rigorosa, rigida, diciamo pure elitaria (anche in senso buono); un’altra, diversa, libera e popolare, più disposta a ricercare il successo e un’ampia partecipazione del pubblico. La speranza del Sindaco è evidente (e per nulla insensata): che nelle prossime settimane pasquali molta gente, soprattutto molti turisti, facciano la fila davanti al Palazzo, salgano al primo piano e, proprio in capo alle scale, entrino nel modesto locale semibuio in fondo al quale risplende l’opera. Oggi incomincia il mese.

Sono ben facile profeta se prevedo che gli eventi d’Arte susciteranno ancora accese polemiche sulle rive del Ceresio. Ci sono profonde divergenze culturali e profonde divergenze politiche. Alcuni, un po’ rudemente, per i tanti soldi spesi vorrebbero una congrua “resa”. Non è discorso d’oggi, l’abbiamo già sentito.

Non sarò io a dire: A ha ragione e B ha torto, non ne ho il titolo e non mi spetta. Dico soltanto: affaire à suivre, una delle mie espressioni predilette!