Ho trovato stamani (io mi alzo presto) questo post Facebook di Erik Bernasconi, in difesa di Giorgia Würth. Lo pubblico in un certo senso per “par condicio”, e anche perché lo giudico informativo e interessante.

Anche se, debbo ammetterlo, trovo stucchevoli e irritanti certe continue prediche sul “populismo”, musica abituale della “gauche caviar” o (ma non è sicuramente il caso di Erik Bernasconi) di politici che per pura incapacità hanno perso decine di migliaia di voti.


giorgia_wurth_15Amo poco le polemiche sui social media, signor Fabio Regazzi. E amo ancora meno vedere i politici correre a perdifiato verso le barchette che scivolano più lunghe verso il populismo. Ma si sa, è un periodo storico così.

È chiaro a tutti come sia di moda parlare male della RSI, dei frontalieri, degli stranieri e possibilmente di tutti quelli che non sono ticinesi. Forse è un atteggiamento che può portare qualche voto in più, ma porta anche alla frenesia e alla disattenzione. Allora mi permetto, signor Regazzi, di correggere alcune imprecisioni che ho riscontrato nel suo post, mi auguro per ignoranza e non per malafede.

Giorgia Würth è un’attrice e una scrittrice.

Come scrittrice ha due romanzi al suo attivo, che riflettono su tematiche sociali importanti. Per quanto riguarda la carriera da attrice, i titoli da lei segnalati “Ex”, “Maschi contro femmine” ecc… non corrispondono ad altrettante trasmissioni televisive, ma a film per il cinema che hanno pure riscosso un deciso successo al botteghino. Non mi pare questo un delitto.

Dimentica anche, signor Regazzi, di segnalare che Giorgia Würth ha recitato in ben due film ticinesi. Io ho avuto il piacere di dirigerla in Sinestesia, film per cui l’Accademia del Cinema Svizzero l’ha nominata come miglior attrice emergente ai Quarzi 2010 (i nostri Oscar…). Poi non ha vinto, ma per quel poco che è, mi pare un attestato di stima come quello che riceve un politico che arriva al Consiglio Nazionale.

Mi permetto quindi di suggerirle più pensiero, prima di dare della sciacquetta a una persona per bene, signor Regazzi. Il Ticino ha bisogno di gente che lavori in modo costruttivo e che dia un esempio anche di moralità, non solo di moralismo. Di caciara ce n’è a sufficienza.

Erik Bernasconi