Suite arm xSuite armoricaine dir. Pascal Breton – Francia 2015 / concorso internazionale

Descrittivo, descrittivo, descrittivo, accademico, accademico, accademico. Descrizione di paesaggi bretoni, di arte e mitologia greca, di Paolo Uccello e le sue prospettive, di erbe medicinali… E anche, descrizione dei personaggi che, sugli scatti di foto in bianco e nero della loro gioventù, vediamo a percorso della vita inoltrato, ora quasi cinquantenni. Quasi tutti con una buona posizione, ma c’è anche quella che è diventata una donna senza domicilio fisso. Desio-RLa trama viene intessuta con rimandi di situazioni che prima vediamo dal punto di vista del personaggio sul quale ruota in quel momento il film; subito dopo rivediamo la stessa scena dal punto di vista del personaggio sul quale ruoterà subito dopo il racconto del film. Ma tutto in modo descrittivo, non coinvolge con le emozioni. Le illustra. Va beh, ne usciamo un po’ più acculturati, come dopo una lezione dei corsi per adulti.

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Happy hourHappy Hour dir. Ryusuke Haaguchi – Giappone 2015 / concorso internazionale

Un film che dura più di 5 ore. Una storia molto articolata e appassionante su quattro donne che si dicono tutto. Proprio tutto! E il tutto viene filmato… Si sa, le donne hanno una conversazione molto fluente, chiacchierone, si dice… non voglio essere parziale, lo sono anche gli uomini. Qui però sono le conversazioni femminili che si dilungano per ore. E io, esausto da tanti film visti, dopo aver constatato che i volti orientali mi sono difficilmente reperibili (non capivo più a quale donna si riferisse la continuazione della storia) ho rinunciato a seguirlo fino in fondo. Anzi, l’ho visto solo una ventina di minuti. Così, questa volta non mi esprimo in giudizi e commenti. Si tratta dell’ultimo film del concorso internazionale. Ora attendiamo la decisione della giuria e mi scuso per aver terminato “in sfuggita”.

Desio Rivera