“Il dumping salariale ha assunto livelli critici”
“Colombo e Camponovo non si ricandidano, questo dà spazio alle nuove leve”
“Sono favorevole al raddoppio del Gottardo”

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Barbara Vannin, economista, risiede e lavora a Chiasso da alcuni anni. Il suo partito, il PLR, l’ha dapprima “corteggiata”, poi “esaminata” e infine candidata sulla lista per il Municipio. Barbara ci parla di sé e di Chiasso, dei crucci e delle speranze di questa piccola città di frontiera.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Barbara VanninFrancesco De Maria  È molto tempo che si interessa di politica?

Barbara Vannin  Mi sono sempre interessata di politica. Finora però non avevo assunto un ruolo attivo. L’opportunità di potermi mettere a disposizione del PLR si è presentata in un momento in cui posso dedicarmi all’attività politica. Non sono una persona che fa le cose tanto per farle.

Come si è giunti alla sua candidatura per il Municipio?

BV  Sono stata avvicinata e corteggiata durante la scorsa estate. Poi sono stata “esaminata” dalla commissione cerca e, alla fine, proposta davanti all’Assemblea dei Liberali radicali di Chiasso dello scorso 13 gennaio.

A suo avviso la rinuncia di Moreno Colombo a ricandidarsi può compromettere il risultato del partito? Il PLR potrebbe perdere il sindacato a Chiasso? La Lega con l’on. Pantani potrebbe conquistare la poltrona?

BV  Mi è dispiaciuto molto apprendere della rinuncia di Moreno Colombo e Stefano Camponovo, persone in gamba, perfettamente in grado di guidare l’esecutivo cittadino… Tuttavia Moreno Colombo aveva annunciato che avrebbe lasciato già tempo fa, ma un po’ tutti speravamo che cambiasse idea. Per quanto riguarda il risultato tutto può accadere. E anche se la Lega ha guadagnato schede, non è detto che il 10 di aprile la tendenza verrà confermata. Personalmente non sottovaluterei le diverse dinamiche delle elezioni comunali rispetto a quelle cantonali o federali: il PLR ha sempre fatto un buon lavoro e in passato i cittadini hanno sempre confermato la loro fiducia. Però si può e si deve fare ancora meglio. Spero anch’io di poter contribuire in tal senso. Inoltre, non si deve vedere la rinuncia di due esponenti come un fatto negativo: penso sia giusto dare spazio alle nuove leve, affiancandole da chi ha più esperienza. Il PLR di Chiasso ha il merito di aver strategicamente fatto una scelta coraggiosa e lungimirante.

Parliamo della Sua città. Come valuta la sua condizione economica generale, l’andamento dei commerci, l’occupazione?

BV  La situazione economica che stiamo vivendo non è delle migliori. I problemi di Chiasso sono i medesimi problemi che toccano un po’ tutto il Ticino, con la differenza che qui da noi sono molto più accentuati essendo sul confine. Il ridimensionamento della piazza finanziaria chiassese è sotto osservazione, ma lo sono anche le altre attività sul nostro territorio. Personalmente mi fa male vedere i frontalieri, al mattino e alla sera, correre per recarsi al lavoro o prendere il treno per rientrare a casa senza neppure fermarsi nei bar di Chiasso per un caffè o un aperitivo. I problemi però non si risolvono aspettando qualche soluzione miracolosa: ora è urgente ingegnarsi, anche se non è facile, per fare in modo che uno svantaggio si tramuti in vantaggio.

Quanto è acuto il fenomeno del dumping salariale? Potrebbe farci degli esempi concreti?

BV  Nel corso degli ultimi anni questo fenomeno ha assunto livelli critici, in particolare nel terziario. “Benvenuta impresa” era stata concepita come un momento d’incontro nel quale si davano alcune raccomandazioni su come fare impresa sul nostro territorio, in particolare incoraggiandole ad avere un occhio di riguardo al mercato del lavoro locale. Il messaggio, purtroppo, è stato recepito solo in parte e in tal senso ritengo che bisognerà continuare a insistere e far capire che non tutto è permesso, anzi. Tuttavia, a livello comunale i margini d’intervento sono assai limitati, ma si cercherà di fare tutto quanto in nostro potere.

Il comune di Mendrisio ha realizzato una bella serie di aggregazioni. Come mai Chiasso non ha fatto niente?

BV  Non è proprio esatto. Si tentò qualche anno fa di creare un polo del Basso Mendrisiotto con Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo, ma il progetto venne respinto in votazione. Quello che vedo è che molto spesso si fa fatica a pensare nel lungo periodo. Con questo atteggiamento, cioè il pensare al proprio orticello e solo all’oggi perché le cose girano bene e le finanze sono floride, non si fa una gran scelta politica in favore della popolazione. Le aggregazioni da una parte permettono di ottimizzare le risorse e dall’altra di estendere il raggio d’azione di un polo urbano permettendo d’investire laddove vi è maggior necessità. Penso che il tema delle aggregazioni sia da riprendere e concretizzare al più presto, poiché se non lo rilanciamo noi ne subiremo presto le conseguenze, verticalmente con la riforma Ticino 2020 e orizzontalmente con la prospettiva di convergere verso Mendrisio. Per i comuni del Basso Mendrisiotto non vedo perciò alternative se non intavolare un discorso pragmatico al più presto, soprattutto se vogliamo mantenere la nostra identità.

Da Chiasso – e da tutta la fascia di frontiera – giungono notizie inquietanti: degrado, frequenti rapine, a volte omicidi. La sicurezza dei cittadini è garantita? Il Comune fa tutto il necessario?

BV  Per esperienza personale confermo che già 20 anni fa a Ginevra questi problemi erano all’ordine del giorno. Purtroppo in pochi anni è cambiato un po’ tutto e oggi, come donna non mi sentirei tranquilla a girare da sola dopo le dieci di sera nemmeno a Lugano e forse nemmeno a Bellinzona. Chiasso, ma in generale la fascia di confine, è un bersaglio facile per i malavitosi perché le vie di fuga sono innumerevoli. È un discorso quantitativo: poche risorse disponibili per svariati chilometri di confine non recintati tra Svizzera e Italia che difficilmente sono controllabili. Le guardie di confine e le forze dell’ordine locali penso facciano uno sforzo non indifferente per garantire la sicurezza con gli effettivi a disposizione, che, come tutti sappiamo, non sono ancora sufficienti. Purtroppo i fatti di sangue avvenuti a Chiasso sono stati dei casi gravissimi, ma in realtà isolati. E nonostante tutti i mezzi a disposizione, l’imprevedibilità dell’essere umano purtroppo rende impossibile garantire una sicurezza totale. Mi preme però insistere che, per chi ci vive, Chiasso non è il “Bronx” come molti media, con forse troppa enfasi, hanno voluta definirla.

Come reagisce la città all’incessante afflusso dei migranti?

BV  È una questione più grande di noi. Ci si convive e un po’ si subisce. A dipendenza dei momenti il discorso diventa un po’ più d’attualità rispetto ad altri. Qui la Città ha poco da dire…

Barbara-Vannin-300Da 1 a 10, quanto sono gravi i problemi che esso provoca alla popolazione? Sono più psicologici che reali?

BV  La convivenza con i migranti è complicata, ma si cerca di coinvolgerli per quanto possibile. Chiasso è stato il primo centro di un esperimento in tal senso voluto dalla Confederazione, ad esempio con le attività di pulizia e mantenimento dei boschi al Penz. Non è facile per noi, ma penso non sia neppure facile per loro. A volte però a loro “sfugge la frizione” e forse si dimenticano che sono qui per salvarsi dalla guerra e che sono nostri ospiti. Direi, un ex aequo tra reale e psicologico.

La “risposta” organizzativa allestita dall’autorità (cittadina, cantonale) è adeguata alla necessità e ottiene buoni risultati?

BV  Il problema dev’essere risolto a monte, a livello di Confederazione e EU. Per quanto riguarda Chiasso penso che la Città, nei limiti della sua autonomia, stia facendo il possibile per rispondere adeguatamente. Forse, in aggiunta, si potrebbe pensare a un’iniziativa come le “istruzioni per asilanti” di Lucerna, ma non so quanto dia risposte concrete.

Periodicamente don Feliciani si ritrova al centro di polemiche per le sue posizioni estremamente “aperte” sui migranti ed estremamente critiche verso uno specifico partito politico. Alcuni pensano che egli abusi del pulpito. Qual è la sua opinione in proposito?

BV  A mio parere religione e politica non devono sovrapporsi. Se vado in chiesa è per una questione di fede, non di politica. Ma siccome in Svizzera vigono la libertà di opinione e d’espressione, ognuno di noi può far capo ai canali che preferisce e che meglio reputa per comunicare la proprie idee.

Parliamo della vita culturale in città. È di buon livello, attrattiva? Quali sono gli eventi più affermati ed interessanti?

BV  Mi sono trasferita a Chiasso per lavoro e ho scoperto una realtà molto dinamica dal punto di vista culturale: ci sono molte attività, di ottimo livello, tra le quali mi piace ricordare le rassegne del M.A.X. Museo, gli spettacoli di qualità al Cinema Teatro e il Festival di cultura e musica jazz. Po ci sono eventi più popolari quali Festate, la rievocazione storica Chiasso-Pedrinate e tante altre manifestazioni organizzate e sostenute grazie all’impegno e alla buona collaborazione tra le associazioni e l’ente pubblico.

La personalità politica al femminile più in vista del Mendrisiotto appartiene al suo stesso partito e si chiama Natalia Ferrara Micocci. La conosce bene? Siete amiche? Come valuta il suo stile e la sua azione politica?

BV  Non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente Natalia, al momento abbiamo soltanto un’amicizia virtuale (leggi Facebook). Credo che abbia fatto una campagna molto impegnativa, a volte forse un po’ eccessiva. Ma è una strategia e perciò posso comprendere che abbia optato per un approccio più agguerrito per ottenere dei risultati significativi.

Il raddoppio del Gottardo provocherà un aggravamento delle condizioni di salute della popolazione del Mendrisiotto? Lei voterà SÌ o NO ?

BV  A mio parere non bisogna fare confusione: la costruzione di una seconda canna per il risanamento del Gottardo e la pessima mobilità del Mendrisiotto sono due temi che devono essere distinti. In questi mesi chi si è schierato contro ha fatto leva sulla mobilità distrettuale come argomento per motivare il no. È un po’ strano, visto che la rete stradale nella regione è principalmente congestionata dal traffico pendolare. Non vedo come la realizzazione di un secondo tubo possa avere effetti sulla salute di chi abita in zona… Pensando al Gottardo, quante volte percorrendo i primi metri della galleria ho pensato: “speriamo che non succeda nulla, speriamo di arrivare all’uscita il più presto possibile!”. E ricordo ancora quando mi sono trovata di colpo ferma nel bel mezzo della galleria: non è stata un’esperienza piacevole… Sono favorevole al raddoppio soprattutto per ragioni di sicurezza, ma anche perché non penso che sarà il secondo tubo a far aumentare il traffico nel Mendrisiotto.

La “ecotassa” del ministro Zali (ufficialmente: Tassa di collegamento) è un provvedimento che va nella giusta direzione? Darà un significativo aiuto alla Regione, soffocata nella morsa del traffico?

BV  Di principio non sono completamente contraria, ho però dubbi sul fatto che porterà effettivamente dei benefici, così come proposti e votati dal Gran Consiglio. Alla fine, come hanno annunciato gli oppositori e chi ha raccolto le firme per il referendum, la tassa ricadrà sui cittadini ticinesi, dunque mancando l’obiettivo. Ciò però non toglie che le imprese dovrebbero cercare di fare molto di più per evitare di generare traffico, attivando magari programmi di mobilità aziendale o incentivando, seriamente, l’uso del trasporto pubblico.

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