Un rifugiato afgano ha assalito ieri sera dei passeggeri su un treno a Wurzburg, nel sud della Germania; l’aggressore è poi fuggito dal treno, ma è stato inseguito e ucciso dalle forze dell’ordine. Si trattava di un giovane afgano, che armato di un’ascia e di un coltello, è riuscito a ferire quattro persone che si trovavano sul treno, prima di essere colpito dagli spari della polizia.

Tre persone che facevano parte di un gruppo proveniente da Hong Kong sono state seriamente ferite, mentre un altro di loro è stato solo leggermente ferito. In totale 18 persone sono risultate ferite; per altri passeggeri è stata necessaria assistenza medica per lo shock. La polizia ha fatto sapere che delle due persone che lottavano tra la vita e la morte, una rimane in condizioni critiche, mentre l’altra inizia a migliorare.

Secondo il ministro dell’interno bavarese Joachim Herrmann, benché il responsabile sia stato ucciso mentre fuggiva, il movente dell’atto rimane oscuro. Secondo i testimoni, il ragazzo ha gridato “Allahu Akbar” (“Dio è grande”) prima dell’attacco, motivo per cui ora gli investigatori stanno seguendo la pista dell’estremismo islamico; da quanto sappiamo finora sembra che l’autore dell’attacco fosse un musulmano radicalizzato e isolato, senza evidenti legami con gruppi terroristici.

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Nel frattempo, pero’, l’ISIS ha diffuso un video nel quale si afferma che l’aggressore di Wurzburg, identificato come Muhammad Riyad, faceva parte dell’organizazzione terroristica; il video lo mostrerebbe infatti mentre tiene in mano un coltello e afferma di far parte del cosidetto “Stato Islamico” (IS), minacciando di morte gli “infedeli” e dichiarandosi pronto a portare a compimento un attentato suicida. Al momento la polizia non ha confermato l’identità del responsabile dell’attacco.

Prima dei fatti di ieri sera il diciassettenne, che era arrivato in Germania da solo dall’Afghanistan come minore non accompagnato, non aveva mai attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. La pista che si sta seguendo attualment è quella di una sua rapida radicalizzazione, che sarebbe avvenuta negli ultimi mesi o settimane.