Oggi è la volta di Daniel Grumelli, nuovo presidente dei Giovani UDC. Un’intervista di Francesco De Maria.
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Si presenti ai lettori di Ticinolive: le sue origini, la sua famiglia, i suoi studi, le sue attività, il suo ruolo in politica.
Daniel Grumelli Nato e cresciuto a Besso, storico quartiere di Lugano. Nonno sangallese, mia nonna friulana nata in Corsica e cresciuta sulla linea di confine tra la Francia nazista e la Repubblica di Vichy è giunta in Svizzera, a Neuchâtel nel 1953. La mia è una famiglia conservatrice legata alla fede cristiana (evangelica) e alle tradizioni di questo Paese. Dopo le scuole medie ho frequentato la Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona. Abbandonata al secondo anno, ho deciso di intraprendere l’apprendistato di cuoco. Dopo mesi e mesi di ricerca senza risultato in Ticino, è così iniziata la mia formazione professionale fuori Cantone. Primo anno nel Canton Neuchâtel mentre gli ultimi due nei Grigioni. Oggi sono cuoco diplomato. Entrato nell’UDC all’età di 15 anni, oggi oltre a ricoprire la carica di Presidente dei Giovani UDC Ticino, sono coordinatore per la svizzera di lingua italiana, membro della direttiva nazionale GUDC/JSVP, membro della direttiva cantonale UDC Ticino e delegato ticinese alle AD GUDC e UDC. Ne ho fatta di strada finora, e ne farò ancora molta.
Lei è il nuovo presidente dei giovani UDC. Avete un buon seguito? Come siete organizzati? L’elemento femminile è ben rappresentato?
DG Da qualche mese ho il piacere di dirigere la sezione giovanile dell’UDC Ticino. Negli ultimi anni riscontriamo un buon seguito tra i giovani, cresciamo ogni anno sempre di più, se 5 anni fa eravamo una trentina, oggi siamo all’incirca in settanta. Abbiamo una direttiva composta di cinque membri tra cui il sottoscritto, un comitato cantonale composto da 16 dei nostri ragazzi e l’Assemblea formata da tutti i membri del’UDC Ticino al disotto dei 35 anni, membri dei GUDC.
Voi giovani UDC vi sentite vicini ai giovani leghisti? Vi sentite più alleati o rivali?
DG Per quanto riguarda le idee politiche, il gruppo che più ci si avvicina è l’MGL. Sicurezza nazionale, no all’adesione all’UE, immigrazione e altri temi sono in comune con loro. Anche se ultimamente siamo stati in disaccordo su diversi temi. Aumento della tassa di circolazione e tassa di colleamento in primis. Alleati? Di certo non rivali.
Secondo lei l’iniziativa “Prima i nostri!” potrà superare la soglia del 50% ?
DG Una vincita dell’iniziativa “Prima i Nostri” è fattibile. È anche vero con molti che il 9 febbraio votarono Sì, stavolta potrebbero inciampare nel contro progetto del Governo. Ma mai dire mai. Noi come UDC ci stiamo mettendo il cuore affinché il cittadino possa capire quello che noi chiediamo con l’attuazione di questa iniziativa.
In tal caso, è fatta? Quanto è pericoloso il controprogetto?
DG Fatta? Nel caso in cui passasse “Prima i Nostri” prima di poter gioire, bisogna aspettare l’attuazione. Non come il 9 febbraio che dopo due anni e mezzo, praticamente nulla è stato fatto. Il controprogetto individua i problemi che affliggono il mercato del lavoro ticinese, ma senza proporre delle soluzioni concrete.
Se vincesse il controprogetto, lei si sentirebbe di consolarsi dicendo “Meglio che niente” ?
DG Il popolo è sovrano. Se passasse il controprogetto spero che solo che il Governo si tiri le maniche a faccia davvero qualcosa.
I vostri avversari dicono: voi potrete anche vincere ma la vostra legge… risulterà irrealizzabile. Hanno ragione?
DG Temono la nostra vittoria. È stata giudicata ricevibile.
Ci sono ambienti dell’economia che sostengono chiaramente “Prima i nostri!” ?
DG Vi sono imprenditori che la sostengono.
A livello di forze politiche il controprogetto ha la maggioranza. Ma sarà il popolo a votare! Il 25 settembre… come il 9 febbraio?
DG È quello che speriamo. Un 9 febbraio bis.
A proposito di 9 febbraio. È stata una brillante, insperata, difficoltosa vittoria, alla quale il Ticino ha dato un contributo decisivo. Il seguito della storia, purtroppo… è molto meno brillante. Dopo due anni e mezzo tutto sembra essersi impantanato. E gli sconfitti di quel giorno… se la ridono sotto i baffi. Che cosa possiamo fare? E come finirà?
DG Con un Consiglio Federale filo europeo? Con i Juncker-Sommaruga che non fanno altro che prendersi gioco della volontà popolare. A Bruxelles molti hanno stima della nostra democrazia e altrettanti se ne fanno beffe. Com’è possibile concludere dei negoziati sul 9 febbraio, quando nella commissione parlamentare l’UDC rimase esclusa? O si mette qualcuno coi maroni a negoziare o non si va da nessuna parte!
Per concludere le pongo una domanda concettuale che giudico molto importante. Che cos’è per il presidente dei giovani UDC il “politicamente corretto” ?
DG Applicare la volontà del popolo, indistintamente dalle proprie idee politiche. Se qualcuno ti vota, è perché ha fiducia in te, non per fare i tuoi interessi personali. Essere eletti è un dovere sia nei confronti dello Stato che rappresenti sia nei confronti del cittadino che ti ha votato!
[Interessante e spiazzante la risposta di Grumelli! Il “politicamente corretto” – a mente dell’intervistatore – è colui che dopo l’87esima rapina al distributore perpetrata da malfattori di provenienza univoca esclama: NON SI PUÒ GENERALIZZARE ! ]