Route 91 Harvest Festival, popolare raduno annuale country, Las Vegas. 40mila persone.

Alla fine del concerto, si sentono spari provenire dall’alto, sulla folla. Subito la gente non capisce, ma é questioni di secondi e scoppia il panico. Il cantante stesso, dai microfoni, invita a chinarsi a terra e a mantenere la calma, condizioni impossibili per una folla che fugge e si travolge, trivellata dagli spari d’un cecchino.

20 persone morte, 100 ferite, come riporta lo sceriffo Joe Lombardo.

Il killer sarebbe stato identificato e ucciso: si tratterebbe di tal Stephen Paddock, 64 anni, noto alla polizia. É caccia alla sua compagna, una donna asiatica che viveva con lui, Mary Lou Danley, 62 anni.

Tra le vittime, ha riferito lo sceriffo, ci sarebbero anche alcuni poliziotti, alcuni di essi in borghese.

Gli spari sarebbero stati esplosi, secondo alcuni testimoni, dalle finestre del 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel.

Molti i voli cancellati per Las Vegas; areoporto chiuso; massima allerta negli alberghi e in città.

La polizia esclude per ora l’ipotesi di terrorismo, anche se il mondo continua a tremare, per i fatti accaduti in Canada, dove un terrorista richiedente asilo é stato arrestato, e a Marsiglia, dove un terrorista islamico ha pugnalato due giovani di 17 e 21 anni, al grido di Allah u Akbar.

Il mondo trema, sotto i colpi della follia stragista omicida del secolo.