Sull’iniziativa “imprese responsabili”

“La ragazzina era ripresa davanti a un campo di calcio”

Ci sono chiese che sostengono l’iniziativa sulle imprese responsabili, il principio è sicuramente lodevole, lo condividiamo universalmente, senza dubbio. La scelta è tra una soluzione condivisa a livello internazionale, quella che entra in vigore in caso di no all’iniziativa e una via esclusivamente a danno delle imprese svizzere; la via voluta dagli iniziativisti.

Ma è così accettabile, credibile, condivisibile, l’esempio che queste chiese ci danno (quali sono si trova sul sito dei promotori)? Lascio a chi vorrà farci qualche riflessione il giudizio. Gesù nel Vangelo di Matteo, 7, 16-20, come pure nel Vangelo di Luca 6, 43-45, ci dice che “è dal frutto che produce che si riconosce l’albero”. Non occorre scomodare Sant’Agostino per capire il senso del discorso, è chiarissimo. Sappiamo che la Cina non è proprio il paese da cui provengono i migliori esempi di rispetto per i diritti umanitari e nemmeno per il rispetto dell’ambiente. Dove sono state ordinate migliaia di bandiere, stendardi e bandierine che vediamo ad ogni angolo? Forse in Svizzera, dove si ha, generalmente, il massimo rispetto per i diritti umanitari e per l’ambiente?  No, le bandierine che vogliono difendere diritti umanitari e ambientali, sono state ordinate in Cina, un paese che di diritti umanitari e rispetto per l’ambiente sono molto relativi. Gesù ci dice: È dal frutto che produce che si riconosce l’albero. Riflettiamoci.

Ancora dalla Bibbia impariamo che l’ottavo comandamento dice: Non dire falsa testimonianza. Non occorre scomodare la teologia per capire il senso di questo comandamento. I manifesti che presentano una ragazza davanti a una miniera cosa sono, se non “Falsa testimonianza”? Si tratta di un falso della peggiore specie. La ragazza, nella foto originale era ripresa davanti a un campo di calcio, probabilmente la sua squadra aveva appena perso una partita; la sua espressione, portata con un trucco fotografico davanti a una miniera, è stata trasformata in falsa testimonianza. Quanto corrisponde questo comportamento con le prediche e la morale delle prediche domenicali?

Mi chiedo pure se la signora che vive di AVS e che ha dato il suo contributo per aiutare i poveri di questo mondo, sia stata avvertita da queste chiese che i suoi soldi non sono serviti all’aiuto, ma al sostegno di una campagna politica che costa milioni, portata avanti contro gli interessi del paese che le paga la pensione, contro gli interessi di chi lavora in Svizzera e contro gli interessi di chi lavora in condizioni precarie, e potrebbe trovarsi in condizioni ancora peggiori se le aziende svizzere dovessero lasciare il campo ad aziende molto meno rispettose delle nostre verso i diritti umanitari e verso l’ambiente.

Da parte mia non ho dubbi, da cristiano, da cattolico pur poco praticante, sono a favore della soluzione proposta da Parlamento e Consiglio Federale. Votare No all’iniziativa è essere automaticamente a favore della proposta che mette le aziende del nostro paese ancora meglio in condizione di lavorare a favore sia dei diritti umanitari che dell’ambiente.

Nadir Sutter, Mendrisio