Sarà un test chiave per i funzionari dell’antitrust. Facebook è stato citato in giudizio mercoledì con due cause parallele promosse dall’agenzia governativa Federal Trade Commission (FTC) e da una coalizione di 48 procuratori generali di diversi Stati guidata dal procuratore generale di New York Letitia James. L’accusa è di esercitare il suo potere di “monopolio” per annientare i suoi rivali. In particolare le acquisizioni di Instagram e WhatsApp da parte di Facebook che i federali sostengono debbano essere risolte. Una grande offensiva antitrust senza precedenti che rappresenta la più grande minaccia esistenziale per Facebook.

Il dominio del gigante tecnologico nei social media e l’abuso del suo potere nel contrastare i concorrenti per bloccarne l’accesso al mercato, è al centro dell’azione antitrust. L’agenzia governativa ha presentato un’ingiunzione al tribunale per annullare l’acquisizione di Instagram e di WhatsApp. Se si dovesse dimostrare che Facebook ha violato per decenni le leggi dell’antitrust, il giudice potrebbe ordinare la separazione e la vendita dalla sua principale piattaforma delle altre due applicazioni.

WhatsApp, creata nel 2009 per scambiare messaggi di testo, immagini, video e file audio, fa parte del gruppo Facebook dal 2014 quando furono sborsati ben 19,3 miliardi di dollari per l’acquisizione di 450 milioni di utenti attivi, facendo avere agli azionisti un ritorno di 50 volte il loro investimento: 4 miliardi di dollari in contanti, 12 miliardi di dollari in azioni Facebook e altri 3 miliardi di dollari in borse di studio per i soci fondatori nel caso fossero rimasti almeno quattro anni come impiegati di Facebook. Ironia della sorte, il co-fondatore Brian Acton, dopo essere rimasto senza lavoro quando era alle dipendenze di Yahoo, era stato rifiutato a un colloquio di lavoro sia da Facebook che da Twitter. Insieme al socio ucraino Jan Koum, creò così la piattaforma WhatsApp. Oggi ha 1 miliardo e 600 milioni di utenti in oltre 180 paesi.

Instagram, lanciata nel 2010 per permettere agli utenti di condividere foto e filmati via internet, è stata acquisita da Facebook per 1 miliardo di dollari quando l’azienda aveva soltanto 13 dipendenti. Oggi con più di 1 miliardo di utenti attivi mensili, è uno dei social network più utilizzato al mondo secondo soltanto a Facebook.

“Per quasi un decennio, Facebook ha usato il suo dominio e il potere di monopolio per schiacciare i rivali più piccoli e soffocare la concorrenza, il tutto a scapito degli utenti quotidiani”, ha detto la procuratrice di Brooklyn Letitia James. “Oggi stiamo agendo per difendere milioni di consumatori e molte piccole imprese che sono state danneggiate dal comportamento illegale di Facebook. Invece di competere nel merito, Facebook ha usato il suo potere per sopprimere la concorrenza in modo da poter trarre vantaggio dagli utenti e fare miliardi convertendo i dati personali in una fonte di reddito continuo (cash-cow)”, ha aggiunto.

Il direttore del Bureau of Competition della FTC, Jan Conner, ha affermato che il social networking è oramai fondamentale per la vita delle persone. “Le azioni di Facebook per rafforzare e mantenere il suo monopolio negano ai consumatori i benefici della concorrenza. Il nostro obiettivo è annullare la condotta anticoncorrenziale e ripristinare la concorrenza in modo che l’innovazione e la libera concorrenza possano prosperare”, ha dichiarato Conner.

Le indagini sono iniziate nel 2019 dopo che il Dipartimento di Giustizia ha concordato con l’agenzia FTC un piano per dividere il controllo di Facebook, Google, Amazon e Apple, ovvero le quattro aziende che stanno abusando del loro potere di mercato come fossero i guardiani dell’economia digitale. Secondo un rapporto, Mark Zuckerberg dichiarò in un messaggio che “Instagram può danneggiarci in modo significativo per avere un vantaggio sui dispositivi mobili”. Quando il direttore finanziario di Facebook chiese se l’obiettivo dell’acquisto di Instagram fosse “neutralizzare un potenziale concorrente”, Zuckerberg rispose che era una giusta motivazione per l’accordo.

Gli investigatori hanno trascorso mesi esaminando le acquisizioni delle due applicazioni, peraltro autorizzate dalla FTC a suo tempo. Facebook spera di sfruttare quelle approvazioni per costruire una difesa sostenendo anche che la sua azione ha aiutato le due applicazioni a crescere. Le cause legali sostengono anche che per anni Facebook ha creato condizioni ingiuste per gli sviluppatori di software di terze parti che cercavano l’accesso alla piattaforma per sviluppare strumenti in grado di competere con le offerte di Facebook. In caso di successo da parte degli attori, Facebook dovrà aprire la sua piattaforma agli sviluppatori di software.

Un simile caso antitrust avvenne nel 1998 con la denuncia di concorrenza sleale e pratiche monopolistiche contro Microsoft, colpevole di aver progettato il sistema operativo Windows che rendeva difficile ai produttori di computer l’installazione di altri software. Dopo una lunga battaglia legale, il governo federale alla fine risolse quella situazione. Ma in confronto le cause contro Facebook rappresentano la più grande battaglia tecnologica mai vista in precedenza.

Avviato nel 2004 come progetto per connettere gli studenti di Harvard, Facebook ha attualmente 2,74 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo e ha generato entrate per oltre 70 miliardi di dollari e profitti superiori a 18,5 miliardi di dollari soltanto nell’ultimo anno.