Tragedia nel mare di Barents dove 17 membri della nave Onega, proveniente dalla Russia, risultano dispersi in seguito a un naufragio. Soltanto due persone sono state recuperate per adesso. “Molto probabilmente, tutte le 17 persone sono morte. Non sono state ancora trovate” ha riferito il portavoce dei servizi di emergenza. Le speranze di trovare vivo qualcuno sono ridotte praticamente allo zero anche a causa delle temperature bassissime delle acque del mare.

Riguardo alla nazionalità dei dispersi, un funzionario del Sindacato russo dei lavoratori marittimi ha dichiarato che molto probabilmente erano tutti russi: “Si tratta di una piccola nave, non un’industria galleggiante dove possono esserci stranieri”. Più tardi è stato confermato che non c’erano persone di altre nazionalità a bordo. La zona dove è avvenuto il naufragio è molto problematica e cadere fuori bordo è molto pericoloso, inoltre a quanto pare la nave era parecchio datata, è stata costruita ben 40 anni fa. Il dipartimento dei trasporti del Comitato investigativo russo ha dichiarato che è stata aperta un’indagine per fare luce sull’accaduto e chiarire se ci siano state violazioni delle norme di sicurezza.

Secondo una prima ricostruzione la causa dell’affondamento potrebbe essere stata la formazione di uno spesso strato di ghiaccio sull’acqua, fenomeno che tuttavia era stato anticipato dai meteorologi. Al momento sono cinque le imbarcazioni impegnate nelle ricerche dei marinai dispersi ma purtroppo non esiste un contatto con nessuno di loro, i due superstiti indossavano una speciale tuta di protezione.

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto le condoglianze alle famiglie degli uomini rimasti uccisi nel naufragio. Ogni famiglia riceverà un indennizzo di un milione di rubli, l’equivalente di circa 12mila franchi.