Il direttore dell’Organizzazione 
iraniana per l’energia atomica, Ali Akbar Salehi, ha affermato che inizierà presto l’arricchimento dell’uranio al 20% in linea con una recente legge approvata dal parlamento iraniano.

Un livello che l’Iran aveva raggiunto prima dell’accordo del 2015, e che oggi rappresenta una mossa che potrebbe complicare gli sforzi del presidente statunitense eletto Joe Biden.

L’organismo di vigilanza nucleare delle Nazioni Unite, ha confermato di essere stato informato. Una sua dichiarazione riporta che “l’Iran ha informato l’AIEA che al fine di ottemperare ad un atto legale recentemente approvato dal parlamento, l’Organizzazione iraniana per l’energia atomica intende produrre uranio a basso arricchimento fino al 20% presso il Fuel Enrichment Plant del villaggio di Fordow”, un impianto sotterraneo costruito all’interno di una montagna per proteggerlo dai bombardamenti aerei, situato a circa 30 km a nord-est dalla città santa sciita di Qom, ex base del Corpo di Guardia della rivoluzione islamica. 

Finora era salito al 4,5% della purezza di uranio in seguito al ritiro unilaterale dall’accordo sul nucleare del presidente Trump a maggio 2018 che ha istituito maggiori sanzioni economiche paralizzanti per l’economia iraniana. L’aumento, usando centrifughe di prima generazione, era stato giustificato per il solo utilizzo di produzione energetica. Il limite dell’accordo del 2015 prevedeva di non superare il 3,67%. 

Non è stato precisato nella lettera inviata quando avrebbe avuto luogo questa attività di arricchimento. “Se Dio vuole, inizieremo presto ad arricchire l’uranio”, ha osservato Salehi. “Il presidente ha già emesso un’ordinanza preliminare secondo la quale abbiamo inviato un annuncio ufficiale all’AIEA. Siamo come i soldati che tengono le mani sul grilletto in attesa che il comandante dia l’ordine di aprire il fuoco”, ha dichiarato Salehi lasciando intendere che sarà fatto molto rapidamente.  

La nuova legge nucleare, ufficialmente chiamata “Azione strategica per revocare le sanzioni e proteggere i diritti delle nazioni”, è unulteriore violazione dell’accordo. Una legge che impone al gabinetto di Hassan Rouhani di riprendere le attività nucleari nel caso in cui le parti occidentali facenti parte dell’accordo del 2015 (JCPOA) non riescano a mantenere la loro parte dell’accordo. Una legge che introduce una strategia graduale per aumentare gli arricchimenti dell’uranio con centrifughe più avanzate, se la controparte non riesce ad attuare determinati impegni.

La legge iraniana mira in sostanza a costringere gli Stati Uniti a revocare le sanzioni. Come affermato anche dal presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf: “Questa legge rafforzerà il programma nucleare iraniano e aprirà la strada affinché l’Iran possa superare le sanzioni statunitensi”.

Il 20% di arricchimento dell’uranio è un passo tecnico lontano dai livelli necessari per poter realizzare armi atomiche. L’Iran lo aveva annunciato già un decennio fa sotto la linea dura dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad. Israele, che temeva che Teheran stesse costruendo una bombafu vicino a sferrare un attacco contro gli impianti nucleari iraniani utilizzando bombe di fabbricazione USA denominate “bunker buster”, progettate proprio per coprire una struttura sotterranea

Le tensioni si sono placate con il raggiungimento dell’accordo siglato nel 2015. 

Una ripresa dell’arricchimento serve più come pressione prima dell’insediamento di Biden che si è detto disposto a rientrare nell’accordo, ma l’aumento delle recenti tensioni portano anche a preoccupazioni. Gli Stati Uniti hanno sorvolato la regione con aeroplani bombardieri e hanno inviato un sottomarino a propulsione nucleare nel Golfo Persico, visto l’avvicinarsi di ricorrenze come l’uccisione del generale Qassem Soleimani avvenuta per mano statunitense e l’attentato contro lo scienziato a capo del programma nucleare iraniano Mohsen Fijakhrizadeh che Teheran attribuisce ad Israele.

Gli esperti concordano che lIran può rapidamente annullare le sue azioni se le mosse di Washington dovessero subire un cambio di rotta con Biden.