Oggi conferenza stampa al Lac presso la nuova biglietteria e il nuovo shop. Hanno parlato Roberto Badaracco, presidente del Consiglio direttivo, e Michel Gagnon, direttore generale. Presente il Sindaco.
In sostanza, è stato un anno tremendo che ha imposto pesantissime rinunce. Tutti, l’intero staff compatto si è prodigato per salvare il salvabile. Gli introiti sono calati vertiginosamente, ma in parallello anche le spese; dunque le finanze si sono salvate. Badaracco: “Nella pandemia i ristoratori soffrono, ma la cultura è colpita ancor più duramente”.
Diciamolo e crediamolo: questa tristezza, questa vita grama non durerà in eterno. Il Lac rifiorirà, per la gioia di tutti gli amanti dell’Arte!
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(com) La stagione 2019/2020 del centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura è stata pesantemente condizionata dalla pandemia. Una sfida affrontata dalla Direzione e dal Consiglio direttivo dell’Ente autonomo nel contesto del nuovo modello gestionale e finanziario legato al mandato 2020-2024, che subito si è dimostrato valido per il prosieguo dell’attività e la sostenibilità del centro culturale. Dalla stagione dei record 2018/2019, con oltre 280’000 presenze, la pandemia ha dimezzato il pubblico, quasi 130’000, senza provocare gravi perdite finanziarie.
La quinta stagione sarà sicuramente ricordata per la brusca interruzione dovuta alla pandemia, che ha costretto il LAC e tutte le istituzioni culturali ad affrontare una situazione senza precedenti.
Roberto Badaracco, Presidente del Consiglio direttivo: “Non si può negare che sia stata una stagione difficile, non solo perché la pandemia ha bloccato il percorso di crescita pluriennale, sia artistico che di pubblico in corso, dimezzandone l’affluenza; ma soprattutto perché ha provocato un improvviso stop del LAC e della cultura, l’impossibilità per gli artisti di esibirsi e l’assenza del pubblico.”
Michel Gagnon, Direttore generale: “L’incorporazione di LuganoInScena, impegnato nella definizione dell’offerta culturale così come nella creazione artistica, trasforma radicalmente il LAC e gli dà ancora maggior senso: da luogo di servizi e ospitalità a realtà produttiva, divenendo un riferimento non solo per il pubblico ma anche per la comunità artistica.”
Attività nella stagione 2019/2020
Nel corso della stagione 2019/2020 malgrado la pandemia si sono tenuti 461 eventi culturali e si sono ospitati 204 eventi privati che hanno portato al LAC 129’581 persone (rispettivamente 113’791 e 15’700), una cifra che corrisponde a circa la metà delle presenze medie delle stagioni precedenti. Questo poiché la sospensione della programmazione ha costretto il LAC e i Partner artistici a rinunciare a spettacoli, festival e mostre di grande richiamo programmati durante la primavera: l’impatto complessivo della pandemia sulla stagione si quantifica nell’annullamento di circa 500 eventi e attività per una stima di 120’000 mancate presenze.
In particolare, il periodo contabile dal 1° gennaio al 31 agosto 2020 chiude con un utile di CHF 186’340.–. Il risultato è di fatto la conseguenza della chiusura forzata dell’edificio e delle attività culturali, così come dei servizi ad essi correlati. Un dato significativo in tal senso è che per il settore “Programmazione” si rilevano minori ricavi per ca. CHF 1’370’000.–, ma allo stesso tempo anche minori costi legati alle spese di ca. CHF 1’200’000.–
Riapertura
In attesa di conoscere le prossime riaperture autorizzate dal Consiglio federale, il centro culturale apre le sue porte, secondo le restrizioni in vigore, a partire dal 25 aprile per accogliere i visitatori della mostra del MASI dedicata alla straordinaria raccolta fotografica del collezionista Thomas Walther, acquisita nel 2001 dal Museum of Modern Art di New York, dal titolo Capolavori della fotografia moderna 1900-1940.
La speranza del LAC è quella di poter riprendere presto anche l’attività performativa e concertistica accogliendo di nuovo il pubblico, soprattutto questa estate con una nuova rassegna di LAC en plein air alla quale si sta già lavorando assieme ai Partner artistici.