Riceviamo e pubblichiamo per l’interesse culturale che riveste la questione. Poiché non conosciamo il caso, che assume contorni politici, non prendiamo posizione su di esso.

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Foto Pixabay

Se c’è una cosa che fa conoscere in giro per il mondo l’esistenza di Collina d’Oro è senza dubbio la lunga vita che nelle nostre terre ha condotto Hermann Hesse, il grande scrittore di origine tedesca, naturalizzato svizzero, insignito nel 1946 del premio Nobel, morto a Montagnola nel 1962 e sepolto con la moglie Ninon nel cimitero di Gentilino. Arrivato in Collina nel 1919, a poco più di 40 anni, dopo diversi peregrinaggi e un’esistenza tormentata tra Germania, oriente e Svizzera tedesca, è a Montagnola che ha trascorso gli ultimi decenni della sua vita, lontano dal paese natio, di cui non condivideva le scelte militariste e naziste. Qui ha scritto le sue opere principali, dedicandosi alla pittura, costruendo una fitta rete di relazioni intellettuali. I sentieri che percorreva ancora oggi ci mostrano i luoghi segreti nella natura che amava ritrarre, al riparo dallo scempio edilizio di cui già lui intravvedeva i primi segnali negli anni del secondo dopoguerra. I suoi romanzi sono spesso ambientati in Ticino. La sua presenza è chiara, ovunque, e porta ogni anno trentamila visitatori a salire la Collina per godere delle memorie che Hesse ci ha lasciato. Non a caso Collina d’Oro è gemellata con Calw, città natale del grande scrittore.

Wiki commons – Archivi nazionali olandesi – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/nl/deed.en

Senza dubbio il punto di attrazione fondamentale per chi ama Hesse è il piccolo ma attivo museo a lui dedicato nel nucleo di Montagnola. Aperto nel 1997 dalla Fondazione Hermann Hesse, il museo ospita una collezione permanente di acquerelli, opere letterarie, documenti e materiali, ma soprattutto organizza eventi dedicati e letture che tengono viva la memoria dello scrittore, e della sua preziosa presenza in Collina. Voluto dalla Fondazione, il museo è stato da sempre sostenuto dal Comune. Ma ora, forse per meschino gioco elettorale che si gioca all’interno della maggioranza in cerca di un nuovo sindaco, ecco che le Commissioni della gestione e delle petizioni del Comune tentennano, rimandano al dopo elezioni ogni decisione sul sostegno finanziario al museo. Rischiando di metterne in difficoltà la ripresa dopo le forzate chiusure del 2020 e del 2021, e di impedire l’arrivo dei fondi federali straordinari richiesti dalla Fondazione per rilanciarne l’attività culturale, che come in ogni situazione del genere richiedono uno stanziamento di pari importo assicurato dalle autorità locali. Certamente non sono problemi finanziari quelli che assillano le Commissioni, visto che il Comune chiude il 2020 con un significativo utile nel conto economico. Ma vi è il dubbio che sia calcolo politico, o peggio scelta di campo: c’è forse chi pensa sia meglio attrarre speculatori interessati a edificare grazie a un piano regolatore che ne incoraggia l’operato e a un moltiplicatore basso, senza curarsi dei rischi di una imminente bolla immobiliare, piuttosto che valorizzare il patrimonio culturale di cui il territorio dispone.

Partito socialista, Verdi e indipendenti denunciano questo stato di cose per impedire che quanto sta avvenendo rimanga nel silenzio. Si sono schierati contro il rinvio della decisione. Ma da subito annunciano che si batteranno nella nuova legislatura per una scelta chiara in favore della Fondazione Hermann Hesse, che dia respiro pluriennale, e risorse sufficienti, al sostegno del Comune al museo di Montagnola. Una posizione coerente con la visione che abbiamo del futuro della Collina, dove i valori facciano finalmente argine alle colate di cemento, e rimettano la qualità della vita, di cui anche un turismo dolce e promosso dall’interesse ambientale e culturale fa parte, al centro delle politiche locali.

Annalisa Leone, PS, i Verdi e Indipendenti di Collina d’Oro

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Il noto promotore culturale ed esperto d’arte Jean Olaniszyn ha scritto a Ticinolive per richiedere una rettifica. Gli lasciamo la parola.

Gentile signora Annalisa Leone, ho letto sul portale Ticinolive la sua presa di posizione inerente alla questione dei finanziamenti comunali al Museo Hesse di Montagnola,  nella quale è data una informazione, da lei formulata, totalmente infondata, che devo fermamente contestare.

Le faccio presente che il Museo Hermann Hesse di Montagnola inaugurato il 2 luglio1997 dall’allora Presidente del Governo del Cantone Ticino, il compianto On. Giuseppe Buffi, è stato ideato e fondato dal sottoscritto Jean Olaniszyn e non da altri, tantomeno dalla Fondazione Hermann Hesse (che lei indica erroneamente come artefice della fondazione del museo), la quale ne ha soltanto rilevato la gestione dall’Associazione Amici Museo Hermann Hesse di Montagnola con presidente Ambrogio Pellegrini e vicepresidente Flavio Riva: associazione che lo ha gestito dal 1997 al 2000, quando lo stesso è stato ceduto alla Fondazione Hesse con sede a Montagnola. 

La prego quindi di indicare nel futuro in modo corretto la paternità della fondazione del Museo Hermann Hesse di Montagnola.Ringraziandola per l’attenzione, le auguro successo nelle imminenti elezioni.

Cordiali saluti. Jean Olaniszyn, ideatore, fondatore e detentore della proprietà intellettuale del Museo Hermann Hesse di Montagnola.