Mozione al Consiglio federale
dell’on. Lorenzo Quadri

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Questa “nuova giurisprudenza” del TF suscita giubilo nella Sinistra, ma noi condividiamo le perplessità (eufemismo) e i timori di Lorenzo Quadri. Gli abusi non faranno che aumentare.

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Testo

Il CF è incaricato di presentare le necessarie modifiche legislative affinché, a seguito della nuova giurisprudenza del Tribunale federale che rende di fatto sovrapponibili i permessi B ed i permessi G, ostacolando il mancato rinnovo di permessi di dimora ingiustificati e spalancando le porte ad abusi nelle prestazioni sociali, il concetto di autonomia economica dei dimoranti venga rafforzato: ai titolari di permessi B non deve più essere concesso di beneficiare di prestazioni sociali.

Motivazione

Si è appreso di recente che il Tribunale federale ha “adeguato” la propria giurisprudenza in materia di permessi di dimora (permessi B). Viene così a cadere il requisito del centro degli interessi in Svizzera. Per giustificare l’ottenimento – e soprattutto il rinnovo – di un permesso B è sufficiente un “minimo di presenza” sul territorio, criterio alquanto difficile da definire.

Poiché da tempo neppure i frontalieri hanno più un obbligo di rientro quotidiano al domicilio, ma solo settimanale (cosa che ovviamente nessuno controlla) è evidente che la prassi “adattata” del TF crea un’ampia zona grigia, rendendo di fatto impossibile tracciare una linea di demarcazione tra i due tipi di permesso (B e G), i quali diventano di fatto interscambiabili. In altre parole: lo straniero, a parità di presenza sul territorio elvetico, può scegliere il tipo di permesso che più gli aggrada, a seconda della propria convenienza.

Il permesso B dà diritto ad accedere a varie prestazioni sociali, assistenza compresa. La nuova giurisprudenza permissivista del TF permette dunque a dimoranti fasulli di attingere alle casse dello Stato sociale svizzero, mantenendo però il centro degli interessi nel paese d’origine (e magari lavorandovi pure)

E’ dunque evidente che il TF spalanca le porte ad ogni sorta di abusi nel settore delle prestazioni sociali.

Le conseguenze della nuova giurisprudenza si paleseranno anche sul permesso C, il cui ritiro per mancanza di autonomia finanziaria è praticamente impossibile, e che è ottenibile dopo 10 anni di permesso B. Ci potranno dunque essere titolari di permesso C con il centro degli interessi all’estero e la cui presenza in Svizzera è ridotta ad un minimo.

In queste circostanze è evidente che il criterio dell’autonomia economica dei dimoranti deve essere rafforzato.

In particolare, i titolari di permessi B non devono più avere accesso a prestazioni sociali.

Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi