Il municipale di Lugano Tiziano Galeazzi, dovrà andare a processo in Italia a causa dell’inchiesta Pecunia Olet, condotta  dalla Guardia di finanza di Bergamo e riguardante alcuni reati tributari e fallimentari del 2011. Le indagini riguardavano in particolare un’imprenditrice di Brescia che avrebbe trasferito tutti i suoi soldi su alcuni conti in Svizzera, San Marino e Singapore, allo scopo di evadere il fisco. 

Alcuni dei consulenti  ticinesi, tra cui appunto Galeazzi, sono stati indagati in quanto sospettati di aver offerto assistenza alla donna nel trasferire il denaro verso mete estere. Nell’udienza  preliminare che si è tenuta nella giornata di ieri, la  giudice Maria Beatrice Parati, ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, come richiesto dal pubblico ministero. 

In una nota, Galeazzi si dice contento che finalmente dopo 10 anni si potrà fare chiarezza sulla vicenda e  che affronterà il processo con “serenità e tranquillità”. “Come ho sempre sostenuto pubblicamente nelle prese di posizione, ho sempre agito nel mio lavoro di consulente e dipendente di banca, rispettando sempre le regole bancarie svizzere e le leggi di questo Paese, a riprova di ciò non ho mai avuto ravvedimenti dalle autorità giudiziarie elvetiche. Riaffermo con vigore che l’ex cliente – di cui parla l’inchiesta – era una cliente della banca nella quale lavoravo, e come per tutti i clienti, il mio ruolo, riguardava esclusivamente e semplicemente la gestione dei suoi investimenti in Borsa, facendo anche fede alla massima confidenzialità richiesta dagli istituti di credito e dalle loro policy e dai clienti stessi, che vigeva all’epoca dei fatti” ha dichiarato il municipale. 

La vicenda non ha intaccato la reputazione di Galeazzi di fronte al proprio partito. L’UDC di Lugano ha infatti confermato la sua fiducia al politico: “Dopo essersi confrontata con il diretto interessato, appurando che non sussistono reati a lui imputabili secondo la legislazione svizzera, e alla luce del fatto che ognuno ha il diritto di avvalersi del principio di presunzione d’innocenza fino al termine del procedimento, la sezione ritiene che non ci sia alcun motivo, allo stato attuale, per non confermare la fiducia nel proprio Municipale”.