Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli è morto ieri, all’età di 66 anni. Era ricoverato nel reparto di Oncoematologia dell’Istituto Tumori Friulano ad Aviano ed era seguito dallo staff medico del Centro di riferimento oncologico da lungo tempo.

Sassoli era stato eletto alle elezioni europee del 26 maggio 2019 ancora con il PD, nella circoscrizione dell’Italia centrale, con 128.533 voti.

Il 3 luglio 2019 era stato eletto Presidente del Parlamento europeo, divenendo il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio e con il sostegno dei gruppi europeisti, dopo la fne del mandato di Draghi.

Nel giugno 2020 aveva firmato l’appello internazionale per l’economia viola («Per un rinascimento culturale dell’economia») pubblicato sul Corriere della Sera, El País e Le Monde.

Il 15 dicembre 2021, a un mese dalla scadenza del mandato, aveva annunciato di non ricandidarsi alla presidenza del Parlamento europeo, per “non dividere la maggioranza europeista”.

Se ne è andato esattamente una settimana prima della data di termine naturale del suo mandato.

Sassoli era malato da tempo: colpito da un mieloma (un tumore del sangue) anni fa, aveva subito il trapianto di midollo.

Il 26 dicembre si era trasferito ad Aviano dopo essersi aggravato nei giorni di Natale.

Il 9 novembre 2021 aveva dichiarato, in un video, di aver contratto una polmonite da legionella ed era stato ricoverato a Bruxelles.

Come dichiarato dall’istituto di Aviano Sassoli aveva «una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario».

In seguito alla neoplasia dell’apparato emopoietico, Sassoli subiva una situazione difficile. A poche ore dal decesso diversi no vax hanno sostenuto che Sassoli sarebbe: “morto in seguito alla terza dose” ma chiaramente le teorie non sono surrogate.

Lo staff di Sassoli ha dichiarato che il successore di Draghi alla Presidenza del Consiglio Europeo non era afflitto da Covid.