Alexey Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin e protagonista di un sospetto avvelenamento avvenuto più di un anno fa, si trova nuovamente sotto processo. Navalny era già stato condannato a 3 anni e mezzo di prigione lo scorso gennaio per il reato di aver violato la libertà vigilata mentre si trovava in Germania per riprendersi dal tentativo di avvelenamento. 

Questa volta, il reato di cui Navalny deve rispondere è l’appropriazione  indebita. È  accusato infatti di avere rubato i soldi delle donazioni fatte per la sua fondazione contro la corruzione, la FBK, dichiarata recentemente illecita. 

In particolare, la cifra incriminata ammonta a circa 4.7 milioni di euro. La difesa di  Navalny e lui stesso negano categoricamente la sua colpevolezza sostenendo che le accuse sono motivate politicamente. Nel corso dello stesso processo verrà giudicato anche per aver insultato la giudice Vera Akimova e per diffamazione nei confronti di un veterano di guerra. Se Navalny dovesse essere ritenuto colpevole del primo reato, rischierebbe ben 15 anni di detenzione. 

“Non sono stato ancora ritenuto colpevole, ma mi fanno presentare con la divisa da prigioniero, così una nonna che guarda in televisione penserà “beh, è già in prigione”. L’unico crimine che posso aver commesso è di non aver avuto paura. Non ho paura di voi e invito chi sta guardando questo video a non aver paura” ha dichiarato Navalny durante il processo. 

I sostenitori di Navalny temono che dato che il processo si sta svolgendo proprio mentre infuria la crisi tra Russia e Ucraina l’attenzione verso il suo caso cali notevolmente e che questo possa aumentare i rischi che corre. La sua collaboratrice Maria Pevchikhha dichiarato: “l pericolo per la vita di Navalny, cioè la possibilità che sia ucciso in prigione, aumenta esponenzialmente a seconda di quello che succede in Ucraina”.