Secondo il ministero della Difesa russo a Mariupol, dove ieri è stato bombardato il teatro neoclassico, sarebbero in corso scontri e si tratterebbe di “un’operazione congiunta dell’esercito russo con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass”. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, parla di nuovi bombardamenti che avrebbero colpito “case, scuole e asili”, mentre a Leopoli tre forti esplosioni sono state avvertite nell’area dell’aeroporto.

Secondo il Regno Unito, però, i progressi delle forze russe nel teatro di guerra ucraino, sarebbero “minimi”: al 23esimo giorno dall’invasione dell’Ucraina, l’avanzata russa si sarebbe bloccata.

Tuttavia, i Russi sarebbero entrati a Mariupol, e per le 13.00 di oggi è attesto il discorso di Putin. Ieri bombe russe sono cadute sulla città tra il Donbass e Odessa e anche se si teme che sotto le macerie possano esserci centinaia di civili, si spera che si siano messi in salvo rifugiandosi in un bunker, come le 130 persone che sono state tratte in salvo ieri.

Poiché le forze russe stanno incontrando grosse difficoltà davanti alla resistenza di Kiev, al Pentagono spunta un dossier dell’Intelligence allarmante che sostiene che vi sia “il rischio che il presidente Vladimir Putin minacci il ricorso alle armi nucleari contro l’Occidente se la dura resistenza ucraina”.