“Se continuano a opporre resistenza, saranno tutti eliminati” ha comunicato il Ministero della Difesa russo, riferendosi alla resistenza del battaglione ritenuto  neonazista (spiegheremo, successivamente, perché chiamati tali) Azov, asserragliata nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dopo lo scadere dell’ultimatum per la resa.

Mariupol, che era stata riconquistata dai separatisti filorussi nel 2014, poi ricaduta in mano ucraina, è ora nuovamente presa dai Russi, che, come riporta l’agenzia russa Interfax, attraverso il portavoce del ministero Igor Konashenkov, fanno sapere che “al gruppo di forze ucraine, accerchiato e bloccato nell’acciaieria, è stato offerto di deporre volontariamente le armi e di arrendersi per salvare le loro vite”.

Kiev da parte sua, vieta al reggimento Azov di negoziare la resa, la situazione a Mariupol potrebbe quindi, portare a un blocco ai negoziati.

Secondo il ministro “la città ripulita completamente l’area urbana da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine”.

Mosca combatte da 51 giorni e annuncia che in tutta l’area urbana della città sul Mar d’Azov la resistenza è stata vinta, e, come riporta l’Ansa, solo un manipolo di forze di difesa resta asserragliato sotto i tunnel della grande acciaieria.