L’oppositore numero uno del presidente russo si è visto confermare oggi la condanna a 9 anni di carcere. Alexei Navalny era stato condannato lo scorso marzo per frode e appropriazione indebita ed era ricorso in appello che ha perso proprio nella giornata di oggi. La condanna va a sommarsi a quella di 3 anni di prigione ricevuta nel 2021, dopo aver violato la libertà vigilata nel corso della sua permanenza in un ospedale tedesco, in seguito a un tentativo di avvelenamento. La condanna era stata giudicata dai suoi sostenitori come politicamente motivata, e anche in questo caso la situazione non è diversa. Navalny è accusato di aver rubato 2.7 milioni di rubli dalle donazioni fatte alla sua fondazione contro la corruzione politica, la FBK, ora ritenuta alla stregua di una organizzazione terroristica. L’oppositore sarà ora trasferito in un’altra prigione e sottoposto a un regime carcerario più rigido, per gli anni che gli rimangono da scontare. Si tratta della colonia penale 7 di Melekhovo che, stando a quanto riferito dal portavoce del dissidente Kira Yarmusch, è una prigione famosa per le torture a cui vengono sottoposti i prigionieri.

Prima di andare incontro alla prigionia tuttavia, Navalny ha rivolto verso il presidente russo parole coraggiose e di disprezzo: “Un matto ha messo i suoi artigli sull’Ucraina e non so cosa ne voglia fare, questo folle ladro. Questa è una guerra stupida che il vostro Putin ha cominciato, è una guerra costruita su menzogne. Cosa volete ottenere? Volete il controllo nel breve periodo, combattere con le future generazioni, combattere per il futuro della Russia? Subirete tutti una sconfitta storica”. Navalny ha poi raccontato che la giudice che lo ha condannato un anno fa, Natalia Repnikova, gli avrebbe fatto sapere di essersi pentita della sua decisione e di considerarlo un uomo coraggioso. La Repnikova è morta poco tempo dopo, a circa 6 mesi dalla sentenza, a causa del Covid-19.