È giallo in Australia dove due sorelle saudite, Amaal Abdullah Alsehli di 23 anni e Asra Abdullah Alsehli di 24 sono state trovate morte e in avanzato stato di decomposizione nel loro appartamento di Sydney, lo scorso 7 giugno. Le due ragazze si erano trasferite in Australia nel 2017 ed entrambe si occupavano del controllo di traffico per una impresa di costruzione e le circostanze della loro morte sono ancora avvolte dal mistero. 

Dopo essersi trasferite le due ragazze conducevano una vita insolitamente riservata per due giovani. Utilizzavano pochissimo i social network, non avevano amici e uscivano poco. Queste circostanze hanno dato vita a una serie di speculazioni da parte della stampa che ha collegato la loro morte alle ragioni che le hanno spinte a lasciare il loro paese. Qualcuno ha ipotizzato che si trattasse di discriminazioni di genere, altri che una delle due fosse omosessuale o transgender. A sostegno di questa ultima ipotesi, secondo the Guardian,  ci sarebbe la testimonianza di una donna che dichiara di aver visto le due ragazze ad una festa per persone queer dove hanno dichiarato di sentirsi fortunate di vivere in un paese dove possono esprimersi liberamente. 

In realtà la polizia sta ancora indagando per chiarire le cause della morte delle due giovani. L’ispettrice Claudia Allcroft ha dichiarato che non c’erano segni di effrazione nell’appartamento e che le ragazze sono morte probabilmente a inizio maggio. Ha inoltre sottolineato che i famigliari di Amaal e Asra stanno collaborando con le autorità e che non ci sono motivi per sospettare di loro. Sembrerebbe che le ragazze avessero chiesto asilo in Australia ma non è ancora stato chiarito quali fossero i motivi che le hanno spinte ad abbandonare l’Arabia Saudita. I pochi amici che avevano dichiarano che il loro passato è sempre stato avvolto nel mistero e che nessuno era mai stato invitato nell’appartamento dove abitavano. Una persona sentita dalla polizia ha detto che le ragazze avevano paura di qualcosa mentre l’amministratore del palazzo ha dichiarato che un po’ di tempo fa le giovani temevano che qualcuno facesse qualcosa al cibo che loro ordinavano a domicilio. 

Inquiline esemplari, avevano smesso di pagare l’affitto a inizio anno e per questo erano state convocate in tribunale il 13 maggio, appuntamento al quale non si sono presentate. Probabilmente erano già morte in quella data. 

Il caso sta ricevendo l’attenzione internazionale anche per la dibattuta questione dell’assenza dei diritti per le donne nell’odierna Arabia Saudita.