Bufera su una non meglio precisata scuola media di Lugano, il cui direttore è accusato di molestie sessuali sui minori. L’uomo, un 39enne fresco di nomina,  si trova in carcere dallo scorso 7 settembre quando è stato arrestato e interrogato dal polizia. L’indagine è coordinata dal Procuratore pubblico Roberto Ruggieri. 

Il direttore del DECS Manuele Bertoli si è detto “molto triste” per quanto accaduto e ha parlato di “fatti gravissimi”. Ha sottolineato che: “Ora è importante stare vicini alle vittime”. Il 39enne accusato di atti sessuali con fanciulli intanto è stato sospeso dall’incarico. 

Stando a quanto riportato da Ticinonline, il collettivo Io l’8 ogni giorno ha dichiarato che i segnali d’allarme c’erano tutti: “Sappiamo da fonti certe che alcune giovanissime allieve avevano già provato a riferire a loro docenti taluni comportamenti del collega oggi incarcerato, comportamenti ritenuti da loro molesti o comunque inadeguati. Appelli rimasti però inascoltati”. Ma ci sarebbero stati anche altri segnali preoccupanti: “Il percorso didattico ideato e condotto dal docente verteva sull’educazione all’affettività e alla sessualità all’interno dell’insegnamento del latino ed è stato rivolto a delle classi di terza media, quindi a ragazzine e ragazzini di soli 13 anni. Questo percorso didattico aveva suscitato giustificate reazioni e critiche da parte delle famiglie degli allievi e delle allieve coinvolti/e, che avevano chiesto al docente e alla direzione della scuola delle spiegazioni”. 

Sospetta appare anche l’iniziativa del docente di creare un gruppo WhatsApp con i suoi studenti, sempre nell’ambito del progetto da lui gestito, per invitarli a porre domanda sulla sfera della sessualità “senza farsi inibire dalla timidezza”. 

Le colpe del docente sono ancora da chiarire e le indagini stanno andando avanti.